Le Vespe hanno segnato 8 gol ma ne subiscono pochi
Analizzando i numeri della Juve Stabia dopo dieci partite c’è sicuramente una incongruenza. Perchè la squadra di Colucci ha l’ultimo attacco del girone con 8 gol segnati alla pari del Foggia. Su questo non ci sono dubbi perchè le difficoltà in fase di costruzione e realizzazione della Juve Stabia sono lampanti. Il dato però cozza con un altro. Le Vespe hanno la quarta migliore difesa con 9 reti incassate dopo Catanzaro (2), Pescara e Crotone (6). Insomma, una Juve Stabia pazza. Difficile da decrifare e da capire che ruolo può recitare in questo campionato. E’ chiaro che da domenica, nella difficile partita al Menti contro il Pescara, tifosi, società e allenatore si aspettano una Juve Stabia diversa dalle ultime uscite. Colucci vuole più cattiveria da parte dei calciatori e non un atteggiamento remissivo. Serve un piglio diverso in campo a partire dai veterani finendo ai più giovani che devono essere guidati proprio dai senatori. Questo è un campionato dove non puoi permetterti di perdere strada perchè non ti aspetta nessuno e nonostante adesso la classifica vede la Juve Stabia in una posizione tranquilla, in zona playoff, è pur vero che dietro stanno a pochi punti. Ci si affida un po’ a tutto. In primis, Colucci ha il compito di serrare i ranghi. Decidere con chi andare avanti anche se poi bisogna far giocare i giovani per la scelta iniziale della società. Ci si affida anche alla cabala. Dieci anni fa, tutti ricordano quel Juve Stabia-Pescara in serie B con la squadra stabiese partita malissima e che con un solo punto in cinque partite riusciva a battere la formazione di Zeman. Quella con Verratti, Insigne e Immobile che poi volò in serie A. Anche in quella situazione la Juve Stabia era quasi a un bivio ma riuscì a trovare la forza di reagire vincendo 3-2 col famoso calcio di rigore di Erpen al 90’. Da quella vittoria in poi la Juve Stabia di Braglia trovò lo slancio per risalire la classifica nonostante anche la zavorra della penalizzazione. Domenica servirebbe una partita tutto cuore proprio come quella di dieci anni fa. Al di là di schemi, moduli e tutto il resto. E non stare più a parlare di problemi in zona gol che esistono, è vero, ma non possono diventare l’alibi di una squadra che può fare di più. @riproduzione riservata