Disastro sul servizio di assistenza disabili nel #Vesuviano, abbandonati centinaia di cittadini
Era una bomba a orologeria, caricata mesi fa e destinata a scoppiare prima o poi. Le preoccupazioni di centinaia di famiglie del Vesuviano, appartenenti all’Ambito 26 che comprende i Comuni di San Giuseppe Vesuviano, Poggiomarino, Terzigno, Striano, Ottaviano, Palma Campania e San Gennaro Vesuviano, sono destinate a trasformarsi in un incubo a partire da lunedì. Un incubo in cui resteranno sole a combattere contro le difficoltà che la vita ha presentato sulla loro strada. L’appalto per il servizio di assistenza domiciliare è scaduto, come l’ultima proroga del resto. E da lunedì non è garantito – al momento – alcun sostegno per i disabili che usufruiscono del servizio. In poche parole: chi veniva aiutato dagli operatori, anche soltanto per lavarsi o vestirsi, dalla prossima settimana dovrà «arrangiarsi», giusto per citare le parole pronunciate da qualche funzionario poco “sensibile” alla problematica a chi ieri mattina si è recato negli uffici del Comune di San Giuseppe Vesuviano per chiedere spiegazioni. Una vergogna per l’intero mondo istituzionale che certifica l’abbandono di centinaia di famiglie al proprio destino, salvo nuove proroghe in extremis come già capitato nel recente passato. Ma quello che più preoccupa le famiglie del Vesuviano è una gestione poco oculata del sistema di assistenza per le famiglie. Andare avanti con interventi-tampone non è una garanzia sui poter fare affidamento. «Siamo stanchi di questo modo di fare. In più i funzionari ci umiliano. Non soltanto non prendendo in considerazioni le nostre istanze inviate anche tramite comunicazioni pec, ma liquidandoci con estrema facilità ogni volta che siamo costretti a recarci in Comune per chiedere spiegazioni», dicono alcuni dei familiari dei disabili che ieri si sono presentati in municipio. «Purtroppo approfittano delle nostre condizioni, ma servirebbe che davvero tutti ci facessimo sentire. Solo così possiamo rivendicare i nostri diritti e non restare più in silenzio», dicono ancora. Nel mirino gli uffici dell’Ambito 26, oggi sotto il coordinamento del funzionario dottor Arbolino che, secondo quanto denunciato dai cittadini che da lunedì resteranno senza assistenza, «si è insediato come amico dei disabili, ma nei fatti ha praticamente abbandonato tutti». Ma non c’è solo questo perché le ombre che s’addensano sul servizio sono sempre più cupe. Mentre s’attendono novità in merito a una “eventuale” proroga per non sospendere l’assistenza ai disabili gravi, emergono dettagli inquietanti relativamente al nuovo appalto che da mesi deve essere assegnato e che invece è bloccato negli uffici ora al centro delle polemiche. Prevista infatti una riduzione delle ore per il sostegno ai disabili, anche quelli gravi; inoltre la nuova ditta che subentrerà non avrà l’obbligo di assorbire i dipendenti in servizio (il cosiddetto passaggio di cantiere). «Se così fosse si consumerebbe l’ennesima umiliazione nei confronti di chi fa fatica tutti i giorni anche per le azioni più elementari. E i sindaci non possono permetterlo».