È il ristorante pizzeria in via Panoramica “7 Farine” una delle prime vittime del caro-bollette, un serial killer che sta squartando le attività commerciali e le famiglie di tutta Italia già in...
È il ristorante pizzeria in via Panoramica “7 Farine” una delle prime vittime del caro-bollette, un serial killer che sta squartando le attività commerciali e le famiglie di tutta Italia già in difficoltà dopo i 2 anni di pandemia. Non una chiusura definitiva ma una riconversione in azienda esportatrice di pizze surgelate all’estero: «Abbiamo scelto di chiudere il ristorante l’ultima settimana di agosto. Una follia se ragionassimo in una situazione normale, ma le bollette aumentate del 400 per cento e gli incassi prossimi allo zero ci hanno costretto alla chiusura del nostro locale – raccontano i titolari di 7 Farine – Dopo che pagavamo tutti i dipendenti, ci rendevamo conto che in cassa non rimaneva nulla. Così abbiamo deciso di riconvertire il nostro ristorante in un’azienda che esporta pizze surgelate all’estero. Un attività che non ha gli stessi costi di gestione del ristorante. Il locale la sera non era sempre pieno, non potevamo più permetterci di mantenere climatizzatori, forni, e luci in funzione tutta la sera. A pesare sulla situazione è stata anche la difficoltà di trovare personale, il reddito di cittadinanza ha portato molte persone a chiedere di essere assunti senza essere messe in regola. Un quadro inquietante che ci ha portato a questa scelta dolorosa». La chiusura momentanea del ristorante è stata annunciata nei giorni scorsi sui canali social dell’attività: «Siete in tanti a chiederci quando riapriamo per poter tornare a degustare i nostri prodotti ma l’aumento delle bollette, gas ed energia, e l’aumento dei costi delle materie prime, ci costringono a sospendere l’attività. Avremmo dovuto lavorare aumentando i prezzi in maniera sconsiderata ma non crediamo sia questo il modo di affrontare una crisi che ci vede tutti coinvolti. Preferiamo chiudere per ora, nella speranza di tempi migliori». Tanti sono stati i messaggi di solidarietà arrivati dai clienti, commenta Catello: «Una terribile notizia vi sono vicino e spero al più presto che il nuovo governo stabilisca degli aiuti concreti per questa ennesima pandemia». «Passerà e noi ritorneremo da voi appena riaprirete, grazie per il buon cibo e per la vostra gentilezza, vi siamo vicini», ha scritto Sergio. Il locale 7 Farine potrebbe rappresentare solo una delle prime chiusure, a Castellammare l’incubo fallimento è concreto per molte attività commerciali che potrebbero decidere di abbassare per sempre la saracinesca da un giorno all’altro. Non a caso già da qualche settimana è nato anche un comitato cittadino che sta provando a unire le forze per far sentire la propria voce e chiedere interventi mirati da parte del Governo.