«Due anni e mezzo possono sembrare un periodo lungo. Ma in politica non è così. E’ il tempo che ci separa dal voto alle Regionali. Dal centrodestra, anche grazie alle Politiche del 25 settembre, ...
«Due anni e mezzo possono sembrare un periodo lungo. Ma in politica non è così. E’ il tempo che ci separa dal voto alle Regionali. Dal centrodestra, anche grazie alle Politiche del 25 settembre, è partito l’avviso di sfratto nei confronti di De Luca e del suo sistema di potere».
A lanciare l’allarme, dalle frequenze di Radio Metropolis, è Antonio Del Giudice, vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e sindaco di Striano.
Del Giudice il voto ha premiato il vostro partito. Ma qualcuno si dice preoccupato soprattutto per la trazione nordista di questo governo.
«Io preoccupato non sono: mai abbiamo avuto un governo con queste percentuali di vittoria. Gli italiani si sono espressi con certezza perché mai un partito come Fratelli d’Italia aveva avuto una percentuale così alta. Ci dà fiducia il fatto che la nostra Presidente Giorgia Meloni stia lavorando in modo serrato al Governo».
Ci sono tensioni con gli alleati?
«Non ci sono problemi con la coalizione, noi in sette giorni abbiamo scritto il programma e in tempi ancora più rapidi faremo la squadra di governo. Ci sarà qualche tecnico ma appena Mattarella darà l’incarico il governo sarà al lavoro. Non ci interessano caselle o spartizioni di potere, ma vogliamo dare risposte concrete ai cittadini. Il problema reale sarà la crisi energetica e il caro-bollette. Ci sono persone e famiglie che non sostengono i costi delle spese quotidiane, a noi interessa dare queste soluzioni».
Come fa un partito come il vostro a passare dal 3% al 27% in meno di un anno e mezzo?
«C’è una sola ricetta: una grande squadra e una grande coerenza. Tutti i governi precedenti, che si sono succeduti fino ad ora hanno fatto la corte a Fdi e alla Meloni per farla entrare. Ma siamo rimasti all’opposizione con coerenza rinunciando a poltrone importanti, tenendo fede al patto con gli italiani. Dai militanti, ai consiglieri comunali, dai sindaci e parlamentari abbiamo fatto un lavoro di squadra meticoloso sotto la regia della Meloni. Abbiamo fatto opposizione, ma quella vera»
L’unica sacca di resistenza rispetto al centrodestra è stata la presenza dei Cinque Stelle. Anche lei crede che il merito di quel voto sia tutto del reddito di cittadinanza? «Guardi abbiamo fatto campagna elettorale, anche se breve e in periodo estivo, andando tra la gente. Io, personalmente, non ho visto né un volantino, né un manifesto, né un rappresentante dei cinque stelle andare in casa della gente o nelle piazze. Hanno fatto quello che per me è un voto di scambio. Rispetto al Reddito non vogliamo migliorarlo, non cancellarlo. Contino a pensare che sia mortificante dire a un ragazzo di venti anni che sta a casa prendi 700 euro al mese, perché non mi servi. Abbiamo istituzionalizzato la paghetta di Stato ai nostri giovani: ma noi a questi ragazzi dobbiamo dare un lavoro vero e aiutarci a ricostruire questo paese».
Con Pd e Cinque Stelle il dialogo non esiste. Ma col Terzo Polo?
«Nemmeno con loro dialoghiamo, sono un’alleanza elettorale ma in campagna elettorale non abbiamo visto proposte concrete».
Questo voto è anche un segnale per la Regione Campania?
«Abbiamo una coalizione forte, solida e stabile. Vogliamo esportare per la Campania, questo modello delle Politiche. Vogliamo mandare a casa il sistema De Luca che ha devastato la Regione Campania. Fdi vuole proporre una squadra per dare uno sfratto a De Luca. Per noi il 25 settembre è un punto di partenza non un punto di arrivo. Vogliamo governare le Regioni, tra cui la Campania, con una squadra che recuperi un disastro di dieci anni da parte di De Luca. Sanità, trasporti, mobilità urbana sono il fallimento di questo blocco di potere».