Settecento lavoratori a rischio licenziamento, senza stipendi e con davanti l’ennesima stagione di tribolazione per veder riconosciuti i propri diritti. A Somma Vesuviana è andata in scena la prote...
Settecento lavoratori a rischio licenziamento, senza stipendi e con davanti l’ennesima stagione di tribolazione per veder riconosciuti i propri diritti. A Somma Vesuviana è andata in scena la protesta operaia di chi da mesi sta manifestando per difendere il proprio lavoro. Le tensioni dei giorni scorsi nello stabilimento Dema di via San Sossio, il primo dei tre edifici dell’azienda aerospaziale tra Campania e Puglia, sono sfociate in una protesta che ieri mattina è arrivata sino alle porte del municipio di Palazzo Torino. «Non ci stanno togliendo soltanto il lavoro, ci stanno togliendo la speranza. Ci stanno negando il futuro», le urla dal corteo degli operai in giro per le strade di Somma Vesuviana. Molti hanno provato a coinvolgere anche commercianti e associazioni del territorio a prendere parte alla protesta. «Questa non è una cosa che riguarda soltanto la Dema, ma riguarda tutto il territorio». La manifestazione nasce dalle emergenze già segnalate durante l’estate quando erano state messe in campo azioni per denunciare la mancanza di stipendi. Ma ora il futuro per i lavoratori della Dema appare ancor più complicato, con il rischio dei licenziamenti tornato a spaventare gli operai degli stabilimenti di Somma Vesuviana, Paolisi e Brindisi. Un incubo che torna ad affacciarsi dopo anni di apparente tranquillità. Ieri mattina in corteo con i lavoratori anche il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno. «Saremo al fianco dei lavoratori. Ci sono tantissime persone che stanno lottando da mesi per avere un futuro. – ha detto il primo cittadino – Non si può continuare in questo modo, non si può vivere senza sperare di migliorare e nel 2022 il lavoro non dovrebbe essere più reclamato. I buoni propositi, gli accordi e le strategie non fanno sperare in situazioni migliori e stabili».