Ercolano. Il giorno dell’azzeramento, a meno di una settimana dal voto del 25 settembre, il sindaco Ciro Buonajuto era stato chiaro: «Non si tratta di un atto di sfiducia verso gli assessori –...
Ercolano. Il giorno dell’azzeramento, a meno di una settimana dal voto del 25 settembre, il sindaco Ciro Buonajuto era stato chiaro: «Non si tratta di un atto di sfiducia verso gli assessori – aveva sottolineato il leader locale di Italia Viva -. La revoca nasce dalla necessità di ruotare gli incarichi-chiave per rilanciare l’azione politica in città». Detto, fatto. A meno di 10 giorni di distanza – archiviate le elezioni e le «consultazioni» interne alla maggioranza – il primo cittadino ha nominato il «nuovo» esecutivo di corso Resina. Anzi, il «vecchio» perché tutti gli assessori sono stati confermati – a dispetto di qualche risultato decisamente sotto le aspettative – e a cambiare sono state «solo» le deleghe. Un vero e proprio «rimescolamento delle carte» per sistemare alcuni iniziali errori di valutazione – a partire dall’accorpamento di incarichi non propriamente omogenei – e restituire entusiasmo a una squadra di governo cittadino «depressa» dai mesi trascorsi a sfogliare la margherita di un’eventuale candidatura di Ciro Buonajuto in parlamento.
L’effetto rotazione
La ratio del rimpasto, dunque, si basa sulla rotazione delle deleghe-chiave. E il primo a «pagare dazio» al nuovo corso della giunta è stato il vicesindaco Luigi Luciani: al leader locale dei dem sono stati confermati i «galloni» da numero due di corso Resina, ma con revoca della delega al turismo – atteso da una vera e propria rinascita, dopo gli anni difficili della pandemia legata al Covid-19 – a vantaggio della guida dei lavori pubblici, fino a metà settembre appannaggio di Lucio Perone. A cui, invece, il sindaco ha «girato» l’importante responsabilità della guida del settore politiche sociali in aggiunta alla programmazione finanziaria e agli affari generali. Nessuna sostanziale novità per Luigi Fiengo: l’ex vicesindaco si è visto confermare gli incarichi alla nettezza urbana e al verde pubblico, mentre ha «perso» la delega alla polizia municipale. La dottoressa dell’esecutivo Carmela Saulino – fino a settembre «specialista» del welfare all’ombra del Vesuvio – si occuperà d’ora in avanti di pubblica istruzione e trasporti scolastici, mentre Anna Giuliano «eredita» la delega al turismo in tandem con politiche ambientali e risorse. A chiudere il valzer degli incarichi l’urbanistica e pics affidati a Gioacchino Acampora – a cui è stata, invece, sottratta la responsabilità del cimitero e dei parcheggi – e le attività produttive a Mariarca Cascone al posto dei rapporti con la chiesa. L’unica delega fuori-giunta resta in favore di Aniello Iacomino – confermato allo sport – mentre il primo cittadino ha mantenuto la responsabilità di polizia municipale, arredo urbano, Pnrr e smart city.
La spinta del sindaco
«Abbiamo ritenuto opportuno ruotare gli incarichi-chiave della giunta per affrontare con rinnovato entusiasmo la seconda parte del mandato – le parole di Ciro Buonajuto – Le scelte sono state concordate con tutti gli alleati, a conferma dell’unità di intenti della maggioranza». Niente crisi, insomma, a dispetto delle voci circolate tra i corridoi di corso Resina. «La conferma di tutti gli assessori è la prova lampante della tenuta della coalizione – conferma lo storico figlioccio dell’ex premier Matteo Renzi -. Ora bisogna lavorare per centrare tutti gli obiettivi fissati dal programma di governo cittadino, a partire dalla realizzazione dei tre parcheggi nel centro cittadino fino al rilancio del turismo, un settore chiave per l’economia di Ercolano.
Le dimissioni a sorpresa
Ma a guastare il clima della soddisfazione post-rimpasto sono arrivate le dimissioni (a sorpresa) del segretario generale Emanuela De Chiara, nominata a inizio aprile e già «in fuga» dalla stanza dei bottoni del Comune. Un addio giustificato da «difficoltà ambientali» capaci di allungare minacciose ombre su corso Resina: «Abbiamo varie volte evidenziato le ingerenze della politica nella macchina amministrativa – l’affondo di Piero Sabbarese, tornato all’opposizione dopo la luna di miele elettorale Italia Viva-Azione motivo per cui le condizioni sono sempre più difficili per garantire i servizi ai cittadini e motivo per cui i dirigenti e le maestranze scelgono di non lavorare per la nostra città».
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