Il caos è scoppiato non appena gli avvisi di pagamento sono stati notificati ai titolari dei negozi e delle imprese del territorio. Le bollette per la tassa sulla spazzatura – la Tari – s...
Il caos è scoppiato non appena gli avvisi di pagamento sono stati notificati ai titolari dei negozi e delle imprese del territorio. Le bollette per la tassa sulla spazzatura – la Tari – si sono trasformate dal salasso degli anni precedenti in una mazzata da cui diventa difficile – e per alcuni impossibile – riprendersi. Aumenti in alcuni casi che sfondano il muro del 30 percento. Così titolari di bar, ristoranti e altri commercianti di Terzigno si ritrovano a pagare tra i duemila e i tremila euro in più rispetto a quanto già pagavano un anno fa. Ma non sono soltanto i costi ad allarmare la comunità e finire al centro dell’ennesima protesta – sbarcata anche sui social, oltre che nelle stanze degli uffici del Comune dove le preoccupazioni degli imprenditori sono giunte all’arrivo degli atti di pagamento -, a peggiorare le cose è anche un servizio di raccolta andato in tilt nelle ultime settimane, con i sacchetti lasciati in strada dalla ditta che si occupa dello spazzamento, e che soltanto dopo una sollevazione dell’intera comunità e parzialmente tornato alla normalità. «Siamo allo stremo. Abbiamo già ricevuto bollette per l’energia elettrica dagli importi spaventosi. Ora quest’altra mazzata quando ci era stato promesso un abbassamento dei costi, per molti di noi sarà la fine», raccontano alcuni baristi e pizzaioli di Terzigno tra il centro storico e il quartiere di Boccia al Mauro, periferia sud della città a confine con Boscoreale. Sono stati tra i destinatari degli avvisi di pagamento per la Tari con relativi aumenti. C’è chi si è lamentato con il «consigliere comunale di fiducia» e chi invece ha preferito sfogarsi tramite i social, denunciando l’aumento ricevuto. «Tutti i commercianti dovrebbero far sentire le proprie ragioni, questa Tari è impossibile da pagare. Rischiamo di chiudere le nostre attività a breve dopo i tanti sacrifici fatti», denuncia il titolare di una caffetteria situata in una delle strade più trafficate di Terzigno. E la sua voce s’aggiunge a quella dei ristoratori e dei titolari di pizzerie che hanno incassato gli aumenti spaventosi e ora rischiano di alzare bandiera bianca ed abbassare la saracinesca della propria attività. Intanto la questione è destinata a finire per accendere lo scontro in politica con uno dei prossimi consigli comunali – alla luce delle emergenze scoppiate in queste settimane – che s’ annuncia infuocato prima ancora di una sua eventuale convocazione. « Il Sindaco, l’Assessore al bilancio e la consigliera Tina Ambrosio nel Consiglio Comunale che ha deliberato le nuove aliquote della Tari e la formulazione delle cartelle della Geset hanno detto che per l’anno 2022 non c’era nessuno aumento della Tari. – l’accusa di Francesco Nappo – E sicuramente le attività commerciali e artigiani avrebbero pagato di meno. Quando gli contestavo che con quel Piano Economico Finanziario di 5,5 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti non ci sarebbe stato nessuna diminuzione ma per alcune attività un corposo aumento, mi attaccavano che ero il solito contestatore. Non è così».