Un prestito di circa 60mila euro a un commerciante di Nocera di materiale edile con un tasso annuo superiore al 60%, poi detenzione di droga (50 grammi di cocaina) e una pistola con matricola cancel...
Un prestito di circa 60mila euro a un commerciante di Nocera di materiale edile con un tasso annuo superiore al 60%, poi detenzione di droga (50 grammi di cocaina) e una pistola con matricola cancellata per imporre timore alla vittima. Finisce in carcere il 39enne di Poggiomarino Raffaele Carrillo ritenuto esponente della consorteria che fa capo a Rosario Giugliano detto ‘o minorenne. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati gli agenti del commissariato di Nocera Inferiore guidati dal dirigente Aniello Ingenito su disposizione del gip che ha accolto le richieste della locale procura. Carrillo risponde di usura aggravata, possesso di droga ed estorsione perché, pur di assicurarsi il denaro a strozzo costringeva il commerciante (conosciuto tra Nocera Inferiore e Pagani) a versare ratei usurari dietro minacce. Quel prestito era diventato un’ossessione per l’imprenditore-vittima fino a quando non ha deciso di denunciare le vessazioni subite agli investigatori. Dopo aver raccontato il suo calvario sono scattate le indagini che hanno consentito di far emergere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Carrillo il quale, in corrispettivo del prestito, pretendeva dal commerciante di materiale edile la restituzione di un importo nettamente superiore, facendosi promettere e successivamente consegnare interessi usurari al tasso annuo superiore al 60 % (oltre 3mila euro mensili). In suo possesso inoltre sono stati rinvenuti dagli uomini in divisa e successivamente sottoposti a sequestro sia la pistola che la droga. Raffaele Carrillo l’anno scorso scampò alla morte che sarebbe stata ordinata dal gruppo dell’ex pentito Carmine Amoruso, già appartenente al clan Giugliano capeggiato da Antonio o’ Savariello. Il tutto per un radicale controllo del territorio di Poggiomarino anche attraverso l’esecuzione di un delitto, pianificato nei riguardi proprio di Raffaele Carrillo ritenuto esponente della rivale consorteria criminale capeggiata da Giugliano ‘o minorenne. Amuroso aveva addebitato alcune azioni di fuoco da mettere a segno nei confronti della cosca avversa. Per “togliere di mezzo” Carrillo erano stati arrestati tre uomini (Carmine e marco Amoruso insieme a Luca Garante). Il piano è stato sventato dalla tempestiva individuazione delle fonti di prova in ordine alla raccolta delle armi e alla rapida emissione del provvedimento di fermo che ha di fatto impedito, anticipandola, la realizzazione dell’azione di fuoco. Ieri per Carrillo si sono spalancate le porte del carcere con accuse di usura, estorsione, detenzione di pistola clandestina e droga. Si indaga per capire se Carrillo abbia agito per conto proprio oppure per un gruppo criminale. Tra oggi e lunedì l’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Nocera Inferiore.