Negli anni 70 erano i chierichetti della Cattedrale di Don Michele Zavarese, venerdì sera si sono ritrovati dopo 50 anni. “Ritrovarsi significa non perdersi mai” canta Phil Collins in uno dei suo...
Negli anni 70 erano i chierichetti della Cattedrale di Don Michele Zavarese, venerdì sera si sono ritrovati dopo 50 anni. “Ritrovarsi significa non perdersi mai” canta Phil Collins in uno dei suoi singoli più famosi: è forse la citazione che meglio può riassumere la fantastica storia d’amicizia della classe di chierichetti degli anni ‘70 della Cattedrale di Castellammare di Stabia che venerdì sera, dopo 50 anni senza vedersi, si sono dati appuntamento sulle scale della Chiesa che era stata la loro seconda casa per poi andare a cena in un ristorante della città dove hanno rivissuto insieme quei momenti che hanno caratterizzato e reso speciale per sempre la loro vita. Racconta Antonio Polichetti, uno dei chierichetti: «Il nostro parroco era don Michele Zavarese, un prete super che dava molto spazio ai giovani. Facevamo addirittura le notti nel salone. Facevamo le pizze e giocavamo a Cavaliere o ping-pong. Qualche volta facevamo le sedute spiritiche – continua Antonio- Tutti i chierichetti facevano parte dell’associazione chierichetti. Avevamo a disposizione due saloni, uno per la direzione e l’altro per ritrovarci, discutere e giocare». «Ci siamo lasciati quando litigammo con il parroco per il semplice motivo che noi volevamo cambiare lo statuto. Volevamo portare in associazione anche le ragazze. Don Michele uomo di chiesa e di ferro si oppose – continua Antonio sorridendo – Trentatré anni fa, al posto di don Michele subentrò don Ciro. Fu lui a proporre la prima volta l’idea della cena. Molti di noi si erano già sposati e avevano iniziato la loro vita. All’inizio eravamo i soliti 5 o 6, i fedelissimi. Pian piano abbiamo rintracciato tutti grazie ai social, ed eccoci qui in 23». Alle 19.30, tutti commossi e con qualche ruga in più, si sono salutati e abbracciati fuori la Cattedrale e rifatto, dopo 50 anni dall’ultima volta, l’appello dei presenti, aggiungendo anche chi poi è diventato chierichetto in tempi più recenti: Polichetti Antonio, Cosimo Di Costanzo, Michele Sarcinelli, Esposito Elio, Di Maio Nino, Lione Gaetano, Cosma Carmine, Filosa Giovanni, Di Nardo Nello, Egidio Nasuto, Guglielmo Di Martino, Aruta Sossio, Aruta Raffaele, Mauriello mimmo, Savarese Vincenzo, Campana Ciro, Palomba Michele, Cosenza Salvatore, Jvan Guida, Gargiulo Antonino, Izzo Catello, Limatola Raffaele. Tra un brindisi e l’altro, durante le cena, non sono mancati i ricordi delle marachelle. Racconta Guglielmo tra le risate del gruppo: «Una volta, di nascosto, andammo al Super Cinema. Negli anni ’70 trasmettevano solo film a luci rosse. Noi ragazzini di chiesa, ma per l’età curiosi ci intrufolammo. Volle il caso che all’uscita dal cinema ci ritrovammo davanti Don Michele – conclude Guglielmo – E chi se la scorda più la punizione. Un mese senza Ping-Pong, il nostro più grande svago, e dovemmo pulire i marmi, gli scanni e gli altarini di tutta la Cattedrale. Per non parlare di quando portammo di nascosto le ragazze nel salone». Dopo il dolce, i saluti, con la felicità nel cuore di aver ritrovato dei vecchi amici e con la promessa di ritrovarsi l’anno prossimo.