Torre del Greco. E’ rimasto chiuso al pubblico per tre giorni per consentire – come comunicato attraverso una nota diffusa dal Comune – lo «svolgimento delle attività di manutenzione ordinaria». Ma, alla riapertura (parziale) dei cancelli, sono puntualmente riprese le polemiche e le proteste per lo stato di degrado dell’unico polmone verde della periferia cittadina. Non c’è pace per il parco pubblico intitolato alla memoria del vice-brigadiere Salvo d’Acquisto: a dispetto degli spot lanciati dall’assessore ai giardini Cinzia Mirabella e dai ventilati interventi di sistemazione, infatti, la villa comunale del quartiere Sant’Antonio presenta le stesse criticità lamentate da anni dagli habituè della struttura pubblica. E rimaste puntualmente irrisolte.
Dal laghetto ai bagni
Dopo i lavori effettuati la scorsa settimana, le condizioni della villa comunale di Sant’Antonio non sono migliorate. Anzi. A partire dall’accesso «limitato» al solo ingresso principale, mentre il cancello su viale Campania riservato ai diversamente abili resta off limits. Verosimilmente a causa delle condizioni di pericolo della rampa per raggiungere il parco pubblico. I bagni – come, inutilmente, denunciato da mesi – restano fuori servizio così come le fontanine dell’acqua. Poca acqua e niente anatre anche nel laghetto finito in varie occasioni al centro di dispute animaliste per il trattamento riservato alle anatre ospitate nel parco pubblico. Per tacere dell’orologio fermo da anni e dell’area fitness, vandalizzata e distrutta da baby teppisti pronti ad approfittare degli scarsi controlli in zona. Infine, le aiuole – verosimilmente oggetto degli interventi di «ordinaria» manutenzione – si presentano come uno (spelacchiato) prato giallo di un quadro di Vincent Van Gogh.
L’affondo politico
Eppure, già a maggio la «minoranza attiva» di palazzo Baronale aveva acceso i fari sulla villa comunale a ridosso del complesso La Salle, invitando l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba a correre ai ripari :«Alcune fontane sono fuori uso e diverse panchine sono danneggiate – sottolinearono Luigi Caldarola, Vittorio Guarino, Vincenzo Salerno e Santa Borriello -. Senza contare la scarsa cura della cassa armonica e l’inesistente manutenzione delle aiuole». Problemi lamentati già prima dei lavori-farsa della scorsa estate, così come i disagi provocati dalla chiusura dei bagni, impraticabili da mesi. Criticità diventate «normalità» con lo sbarco della coppia formata da Luigi Mele e Cinzia Mirabella – rispettivamente delegato all’ambiente e assessore al verde pubblico – alla corte di Giovanni Palomba, come dimostrano anche gli ultimi «lavori» al parco pubblico.
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