Torre del Greco. Cucina sotto sequestro perché realizzata in un vano tecnico che non aveva le autorizzazioni necessaria. Con questi motivi, ieri mattina, gli agenti della polizia municipale di Torre...
Torre del Greco. Cucina sotto sequestro perché realizzata in un vano tecnico che non aveva le autorizzazioni necessaria. Con questi motivi, ieri mattina, gli agenti della polizia municipale di Torre del Greco, su delega del Gip del Tribunale di Torre Annunziata che ha accolto la richiesta della Procura, hanno apposto i sigilli ad alcuni locali dello Yachting Club di Torre del Greco.
Un ristorante tra i più noti non solo di Torre del Greco ma anche dell’intera provincia che è situato nella zona del porto dove, negli ultimi anni, vi è stata una vera e propria rinascita anche urbanistica.
Ma, secondo i tecnici che hanno stilato una corposa relazione, mancavano diverse autorizzazioni. In particolare, si legge nella nota diffusa dal Procuratore Nunzio Fragliasso, l’intero piano seminterrato era irregolare. Proprio nell’area dove sorgeva la cucina del ristorante.
L’accusa è di aver realizzato, entro la fascia di rispetto demaniale marittima, in assenza di titoli abilitativi, la fusione di alcuni vani, uno dei quali totalmente abusivo (la cucina) nonché una nuova volumetria mediante la copertura del vano dove si trovavano le scale.
“Nello specifico – si legge nella nota – la complessa attività di indagine, effettuata con l’ausilio di una consulenza tecnica, ha consentito di ricostruire le varie vicende che hanno interessato lo Yachting Club, sotto il profilo urbanistico e, dall’altro, di accertare come il ristorante svolgesse la propria attività di preparazione degli alimenti all’interno di locali realizzati in assenza di qualsivoglia titolo edilizio”.
Già nel 2018 il Comune di Torre del Greco era intervenuto con un’ordinanza di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi riferendosi al vano cucina. Quell’accertamento era sfociato in un processo penale che attualmente si trova in fase dibattimentale.
Dopo, spiega la Procura, erano stati effettuati altri accertamenti nei quali si verificava non solo il vano abusivo era stato destinato alla cucina, ma che questo era oggetto di fusione con un altro vano, deputato a spogliatoio dei dipendenti e garage, presente nel piano seminterrato del ristorante, mediante una demolizione parziale di un muro portante.
La proprietà aveva anche cercato di correre ai ripari: proseguendo la sua attività, ma presentando anche una richiesta di sanatoria del locale adibito a cucina nell’aprile del 2022 già rigettata.
E, successivamente, annullando nel maggio del 2022 anche la Scia di somministrazione per alimenti. Una vicenda che non si chiuderà certo qui.