Torre del Greco. La mozione «langue» in coda all’ordine del giorno dei lavori dell’assise cittadina da 16 mesi. È l’unica sprovvista di data – verosimilmente, non una casualità – ma basta ripercorrere la «storia degli sprechi» di palazzo Baronale per risalire all’epoca della presentazione: marzo 2021, quando i dissidenti della maggioranza targata Giovanni Palomba – freschi di addio alla carovana del buongoverno – lanciarono la crociata per l’abbattimento dei costi relativi ai gettoni di presenza per i consiglieri comunali. Un’azione politica per cancellare i danni economici prodotti dal «bonus» introdotto da Gaetano Frulio – all’epoca in cui era presidente della commissione affari generali – e per ridurre così le spese per la casta del Comune: una crociata apparentemente salutata con soddisfazione dallo stesso Gaetano Frulio – il cui primo impegno, una volta eletto capo dell’assise cittadina, fu proprio il ritorno al divieto di cumulabilità dei gettoni – ma, in concreto, poi «lasciata a dormire» tra gli atti non urgenti del consiglio comunale.
La lunga attesa
L’ennesimo esempio della precisa strategia della casta di palazzo Baronale è andato in scena durante l’ultima seduta di luglio del parlamentino di Torre del Greco. A dispetto dell’esiguo numero di argomenti all’attenzione del consiglio comunale – appena dieci, di cui solo due urgenti – gli stessi esponenti dell’opposizione hanno chiesto di invertire l’ordine del giorno partendo dalla «fresca» proposta di realizzazione di un centro comunale di raccolta dei rifiuti all’interno del depuratore dismesso a Santa Maria la Bruna. E la questione dei tagli ai gettoni di presenza? Neanche un accenno, come succede da circa un anno. Eppure, le conseguenze degli aumenti degli «stipendi» per i politici di palazzo Baronale – decisi dalla giunta in ottemperanza alla linee-guida arrivate dal governo – sono evidenti: l’ultima liquidazione di pagamento per i gettoni incassati dalla casta del Comune – relativa a maggio del 2022 – ha sfiorato il tetto dei 25.000 euro. Evidentemente, in tempi di crisi economica, comodi a tutti gli «inquilini» del municipio.
La seduta-lampo
Così l’ultima riunione di luglio ha battuto tutti i record sotto il profilo della durata. Meno di un’ora, il tempo necessario a registrare l’immancabile battibecco tra Gaetano Frulio e Romina Stilo – pronta a sottolineare al voltagabbana della maggioranza il deciso cambio di atteggiamento in aula dal momento del passaggio all’opposizione – e a consentire alla coalizione guidata da Giovanni Palomba di ratificare le due variazioni di bilancio per complessivi 120.000 euro decise a metà maggio dall’esecutivo cittadino con i poteri del consiglio comunale. Poi la grande fuga dall’aula, in attesa del prossimo appuntamento del 2 agosto. Quando Gaetano Frulio & company avranno l’ennesima occasione per rilanciare (o dimenticare) la mozione senza data lasciata ai margini dei lavori dell’assise da circa 16 mesi.
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