Commesse garantite fino al 2024, ma la necessità di realizzare investimenti infrastrutturali che consentirebbero al cantiere di Castellammare di Stabia di costruire navi più grandi. Con inevitabili ...
Commesse garantite fino al 2024, ma la necessità di realizzare investimenti infrastrutturali che consentirebbero al cantiere di Castellammare di Stabia di costruire navi più grandi. Con inevitabili risvolti positivi dal punto di vista infrastrutturale. Sono questi i temi che il presidente di Fincantieri, Claudio Graziano e l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero sottopongono ai parlamentari campani, ai consiglieri regionali e ai sindaci del territorio, per chiedere di fare quadrato rispetto al futuro del sito stabiese.Un messaggio chiaro per riprendere un discorso che si è fermato nel 2019, quando attraverso una delibera del Cipe furono destinati 35 milioni di euro a Castellammare di Stabia per la messa in sicurezza del porto. Fondi oggi congelati all’Autorità Portuale.Tutto ruota attorno alla realizzazione di un bacino galleggiante sul modello di quello che Fincantieri utilizza nella controllata Vard Tulcea in Romania, che consentirebbe di varare navi fino a 380 metri di lunghezza e 55 metri di larghezza. Mentre oggi il sito stabiese si ferma a 220/240 metri di lunghezza per 30 di larghezza.Un investimento necessario per rendere competitivo uno stabilimento che oggi, nonostante il gap infrastrutturale, riesce a garantire lavoro a 1.200 persone, come ricordato in un incontro riservato con gli amministratori.«Di questo progetto di rafforzamento del cantiere di Castellammare di Stabia si sta parlando da tempo, ma adesso è arrivato il momento giusto per farlo», sostiene il nuovo amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero. «Ci sarà tanto da lavorare – continua – Ma aumentare la produttività di questo sito, avere la possibilità di costruire navi più grandi è fondamentale per Fincantieri. Vedo un allineamento di interessi e andiamo avanti con forza e convinzione, siamo qui oggi anche per questo».Lo stabilimento di Castellammare è al centro dei progetti di sviluppo del nuovo management: «La bravura di questo cantiere è la polivalenza, che rappresenta anche una grande opportunità per il futuro e garantisce stabilità dei carichi di lavoro – sostiene Folgiero – Entrare anche nel militare è stata una scelta vincente, perché la difesa è tornata una filiera importante».Il nuovo amministratore delegato punta molto sul Sud: «Per proiettare la cantieristica e la navalmeccanica a 10 anni abbiamo la necessità di riportare gli italiani dentro i cantieri, anche nelle ditte esterne – sostiene Folgiero – I cantieri del Sud lo fanno e possono rappresentare una ricetta per il futuro. Se vogliamo reindustrializzare l’Italia l’unica possibilità che abbiamo è quella di rilanciare gli istituti professionali».«Tra un mese partono i lavori per la prima nave completa per la Marina Militare, quindi non stiamo parlando più di tronconi – dice il presidente di Fincantieri, Claudio Graziano – Con i nuovi investimenti ci sarà sempre più una sinergia con l’azienda e lo sviluppo integrato del Paese». Graziano spiega che il nuovo sistema di varo «è un elemento chiave» per il futuro del cantiere navale di Castellammare di Stabia «ci sarà un periodo di competizione permanente e l’innovazione diventa fondamentale – continua il presidente di Fincantieri – La nave Zeus, che è stata realizzata proprio qui, è un’apripista che ci deve lanciare verso nuovi progetti di dimensioni più grandi».Una prospettiva che Fincantieri mette sul tavolo della Regione Campania, dopo anni di dialoghi purtroppo infruttuosi, con l’auspicio che stavolta la politica possa cogliere l’importanza di rilanciare un sito produttivo fondamentale non solo per Castellammare, ma per l’intero territorio.