Torre del Greco. è stato «inaugurato» a giugno del 2019 e in soli tre anni si è trasformato in un polo d’eccellenza dell’ospedale Maresca, capace di «sfornare» fino a 500 consulenze – sia esterne sia interne per i vari reparti attivi all’interno della struttura sanitaria – al mese. Eppure, le «strategie aziendali» dell’Asl Napoli 3 Sud potrebbero ora mettere in pericolo l’ambulatorio di cardiologia del nosocomio di via Montedoro. Perché i vertici dell’Utic dell’ospedale Sant’Anna e Madonna della Neve sembrano intenzionati a riportare «alla base» di Boscotrecase il personale in servizio a Torre del Greco. A costo di indebolire l’ambulatorio di cardiologia dell’ospedale Maresca, gettando alle ortiche i risultati ottenuti fino a oggi. Un vero e proprio sfregio al diritto alla salute pubblica all’ombra del Vesuvio, destinato a scatenare ulteriori veleni e proteste in città.
L’addio al Covid-H
Il «sacco dei servizi» garantiti dal nosocomio di via Montedoro è diretta conseguenza della fine dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e del ripristino della «normalità» all’ospedale Sant’Anna e Madonna della Neve di Boscotrecase. Ovvero, la riattivazione dei reparti chiusi durante la pandemia. Neanche il tempo di rimettere in moto le macchine e il direttore dell’unità operativa Utic degli Ospedali Riuniti dell’Area Vesuviana ha presentato alla direzione sanitaria una richiesta di «rimodulazione» delle attività del reparto: insieme all’addetta al controllo delle funzionalità del pacemaker – già tornata a Boscotrecase – il primario sarebbe intenzionato a riportare all’ospedale Sant’Anna e Madonna della Neve il cardiologo in servizio all’ambulatorio dell’ospedale Maresca. Un’ipotesi di lavoro capace subito di scatenare malumori all’interno della struttura sanitaria di via Montedoro, faticosamente rimessa in sesto dopo la frenata per la trasformazione in centro di riabilitazione e lungodegenza inizialmente prevista dalla Regione Campania.
L’attentato sanitario
L’eventuale ridimensionamento dell’ambulatorio di cardiologia, infatti, avrebbe inevitabili ripercussioni sull’intero presidio ospedaliero di Torre del Greco. Il polo d’eccellenza realizzato al secondo piano del vecchio padiglione, infatti, garantisce – insieme alle consulenze esterne – i servizi di cardiologia per tutte le unità operative attive all’ospedale Maresca: pronto soccorso, chirurgia generale e vascolare, ematologia, ortopedia, otorino, oculistica, psichiatria e fisiochinesiterapia. D’altronde, i numeri non lasciano spazio a dubbi: a partire dal mese di gennaio a oggi, infatti, l’ambulatorio di cardiologia ha registrato circa 10.000 consulenze con picchi di 500 prestazioni al mese. Non solo: archiviata la fase in cui le attività erano portate avanti grazie a vecchie apparecchiature e strumentazioni, oggi la divisione può contare – grazie all’impegno del dottore Francesco Pignatelli – anche su un ecografo di ultima generazione. «Smantellare tutto adesso sarebbe un attentato sanitario – la riflessione tra i corridoi del nosocomio di via Montedoro – nonché un chiaro segnale della volontà politica di ripristinare la “centralità” di Boscotrecase rispetto a Torre del Greco».
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