Si annunciano tempi lunghi per l’apertura del palazzetto dello sport di San Giuseppe Vesuviano. Neanche il completamento dei lavori delle facciate esterne dell’edificio di via Astalonga sembra aver dato una speranza alle tante associazioni che da anni aspettano che l’impianto apra le porte per consentire alle varie squadre di potersi allenare e sostenere gli allenamenti.
La grande incertezza che da mesi accompagna la realtà – e probabilmente anche il futuro – dell’amministrazione comunale sangiuseppese non rappresenta di certo un segnale incoraggiante per chi per anni ha atteso promesse e oggi che la struttura è completa vorrebbe si tramutassero in fatti.
E’ proprio di alcuni giorni fa lo sfogo di una delle storiche associazioni pallavolistiche di San Giuseppe Vesuviano. I Koala Bears, una realtà consolidata sul territorio vesuviano, con un passato fatto di successi e importanti risultati, da anni vive sportivamente lontano dalla città vesuviana.
Le partite casalinghe vengono disputate negli impianti a cavallo tra l’hinterland vesuviano e l’agro nocerino sarnese.
Dove si trova posto insomma. Eppure il sogno è quello di tornare a giocare nell’impianto di casa, quello per anni ha ospitato le partite interne della formazione sangiuseppese.
«Ci eravamo illusi che il palazzetto dello sport, ristrutturato anche all’esterno fosse finalmente disponibile. Questo non è ancora successo», fanno sapere i componenti dell’associazione sportiva lasciandosi andare una citazione dantesca per rappresentare che probabilmente in quella struttura non riusciranno mai a mettere piede.
Una polemica che emerge nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e per la pace.
Dal canto proprio l’amministrazione comunale, attraverso l’assessore Marica Miranda, ha fatto quanto possibile per completare in tempi rapidi la struttura. E’ stata proprio la delegata della giunta a chiedere e ottenere che gli interventi alle facciate esterne rientrassero nel novero dei finanziamenti che l’Ente ha chiesto alla Città Metropolitana.
Quei soldi sono stati utilizzati per completare la struttura dopoché nell’iniziale progetto non erano stati previsti gli interventi all’esterno dell’edificio. Ora si attende l’apertura ma nel frattempo le associazioni battono ancora i pugni sul tavolo. (anri)