Torre del Greco. La Turris si chiama fuori dalla «partita» per la Cittadella dello Sport in viale Europa e rilancia la «palla» nel campo dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. A quattro mesi dalla passerella a palazzo Baronale, infatti, il patron Antonio Colantonio – attraverso una pec firmata dall’amministratore unico del sodalizio corallino, Antonio Piedepalumbo – alza bandiera bianca: «Non ci sono le idonee garanzie di sostenibilità economico-finanziaria – il «messaggio» inviato al primo cittadino – e di ammortamento dell’investimento sul lungo periodo». Tradotto: l’affare non è conveniente come, invece, inizialmente ipotizzato dall’imprenditore del settore dell’alluminio con l’hobby del pallone.
Il dietrofront a sorpresa
A fine novembre del 2021, Antonio Colantonio aveva partecipato all’incontro organizzato a palazzo Baronale dal sindaco Giovanni Palomba con il presidente Francesco Ghirelli della Lega Pro e il suo vice Luigi Ludovici per fare il punto della situazione sulle opportunità del Pnrr in chiave infrastrutture sportive. Dall’incontro, il patron della Turris – così come i restanti partecipanti – era uscito entusiasta, avviando i primi contatti per realizzare il trentennale sogno della Cittadella dello Sport in viale Europa attraverso un project financing tra investitori privati e soggetti pubblici. Chiaro l’obiettivo del patron del sodalizio corallino: traslare il progetto per il restyling dello stadio Amerigo Liguori sventolato in campagna elettorale – peraltro, a sostegno della candidatura a sindaco di Romina Stilo – al nascente impianto di Leopardi. Dove non doveva nascere solo un campo da calcio al servizio della prima squadra di Torre del Greco, ma attività commerciali e ristoranti in grado di garantire opportunità occupazionali e fiumi di denaro. Tutto bello, ma – visti i vincoli paesaggistici insistenti sull’area – irrealizzabile. Un «muro» ai profitti davanti a cui si è arenata la scalata imprenditoriale di Antonio Colantonio & company.
La strategia del Comune
Ferma restando la «disponibilità a favorire un nuovo contatto tra il Comune e la Lega Pro» espressa dalla Turris, l’ente di palazzo Baronale ha già avviato le procedure per partecipare «in solitario» ai bandi previsti dal Pnrr per le infrastrutture sportive: «I tempi sono ristretti e le difficoltà non mancano – sottolinea il sindaco Giovanni Palomba, evidentemente sorpreso dal dietrofront del «big president» della Turris -. L’architetto Giuseppe D’Angelo ha già interloquito con il vicepresidente Luigi Ludovici per accelerare i tempi». Intanto, quattro esponenti dell’opposizione – Luigi Caldarola, Vittorio Guarino, Vincenzo Salerno e Santa Borriello – hanno scritto al primo cittadino per «impegnare la giunta alla presentazione di tutti gli atti necessari per la partecipazione alla manifestazione di interesse» prevista dal Pnrr per le infrastrutture sportive.
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