“Speriamo di aver saldato il conto con la sfortuna e gli imprevisti”.
Francesco Di Nunzio, uno dei senatori dello spogliatoio Turris, si fa portavoce del pensiero di una squadra che sta vivendo un periodo davvero complicato causa focolaio Covid che ha praticamente dimezzato tutto l’organico a disposizione. Giovedì c’è il match con la Virtus Francavilla ed i corallini si augurano possa essere l’occasione giusta per mettersi alle spalle un momento davvero complicato.
Francesco, come ti spieghi questo girone di ritorno stile montagne russe?
“Dopo un girone d’andata dove siamo andati ben oltre le aspettative, c’è stato un calo più mentale che fisico. Non dimentichiamoci che siamo partiti per fare una salvezza tranquilla poi, una volta conquistato questo traguardo, siamo passati al discorso play off. Anche noi, vedendoci tra le grandi, ci aspettavamo una Turris battagliera che potesse restare nelle primissime posizioni. Sicuramente c’è stata una flessione da parte nostra anche se non si può non considerare la variabile Covid così come gli infortuni che hanno inciso parecchio sulle nostre qualità”
È solo un caso che i problemi difensivi siano coincisi con l’assenza di Esempio?
“Ci sono delle pedine sicuramente importanti nel credo di gioco voluto dal mister. Pratichiamo un calcio molto dispendioso che presuppone una condizione fisica ottimale. Se non stai bene, ne risente un po’ tutto. Come ho detto prima, i tanti infortuni ci hanno condizionato. Molti hanno stretto i denti pur avendo qualche problemino”.
Partite come il derby in cui esci sconfitto 3-0 pur non avendo demeritato sul piano della prestazione, possono risultare frustranti mentalmente nel lungo periodo?
“Tante volte preferisco giocare male ma portare a casa la vittoria. Alla lunga puoi risentirne sul fatto di disputare sempre belle gare senza poi fare risultato. Il girone di ritorno è tutta un’altra storia perché la posta in palio è alta ed i punti servono a tutti. Faccio l’esempio del Bari che al Liguori si è chiuso nella sua metà campo per colpire in contropiede. Se un top team come loro a Torre ha adottato questa tattica, figuriamoci il resto. Contro squadre del genere facciamo fatica, magari becchi gol nell’unica azione dove concedi e dopo diventa dura recuperare”.
Sei rimasto deluso dall’atteggiamento del Catanzaro?
“Mi sarei aspettato molto più fair play da parte loro. La Lega non avrebbe avuto problemi a spostare la gara alle 16 o alle 16,30 mentre il Catanzaro non ha voluto costringendoci a non fare praticamente nemmeno il consueto riscaldamento. Posso dire però che il calcio è una ruota, capiterà anche a loro di ricevere lo stesso trattamento che ci hanno riservato a noi che eravamo in piena emergenza”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi che si sentono un po’ frastornati da questo andamento della Turris
“Soltanto con il lavoro si può uscire fuori da questo periodo. Adesso non serve più la prestazione, occorre fare punti per raggiungere l’obiettivo attuale che è quello dei play off per ritagliarci qualche giornata memorabile in modo da restare nella storia di questo club”.
Hai da poco festeggiato le 100 presenze. Qual è la pagina che vorresti ancora scrivere con questa maglia?
“Sono qui da quattro anni e ci siamo sempre migliorati raggiungendo gli obiettivi prefissati. Vorrei giocare come tutti i play off per entrare nella storia di questa società”.
Su chi punteresti per questo rush finale?
“Non esistono singoli, c’è il gruppo. Vogliamo regalarci e regalare alla nostra gente un finale di stagione importante”.
Bruno Galvan