Tornano verso quota centomila i contagi per il Covid nell’arco di 24 ore: il bollettino di oggi registra 96.365 nuovi positivi. L’ultimo dato più alto si era verificato lo scorso 8 febbraio, quando si erano contati 101.864 contagi in un giorno.
Sono 96.365 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 32.573. Le vittime sono invece (ieri erano state 119)
Sono 641.896 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 218.216. Il tasso di positività è al 15,01%, stabile rispetto al 14,9% di ieri. Sono invece 455 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 8 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 47. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.969, ovvero 241 in più rispetto a ieri.
In Campania oltre 10mila positivi, in aumento i test
Balzo in avanti, in Campania, del numero dei positivi e del numero dei test effettuati. Secondo i dati del Bollettino dell’Unità di crisi della Regione Campania sono 10.788 i neo positivi al Covid su 57.006 test esaminati. Sale il tasso di incidenza che ieri era pari al 18.30% ed oggi è 18.92%. Nove i decessi nelle ultime 48 ore; 15 deceduti nel periodo che va dal primo febbraio al 19 marzo ma registrati ieri.; Negli ospedali sono 35 i posti letto occupati in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri); in aumento, invece, i ricoveri in degenza che salgono a 615 (+16 rispetto a ieri).
Sestili: la crescita dell’epidemia sta rallentando
Dopo essere passata in poche settimane da un incremento del 10% al 40%, la crescita dell’epidemia di Covid-19 in Italia sta rallentando. Lo ha detto all’ANSA il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus – Dati e analisi scientifiche’. “E’ presto per dire – ha aggiunto – se sia in corso un leggero colpo di coda o se si tratti di nuova ondata: per capirlo dovremo aspettare le prossime settimane”. Secondo Sestili “attualmente non ci sono elementi di forte preoccupazione”, ma “sarebbe strano abbandonare tutto, a partire dalla mascherina nei luoghi chiusi: sappiamo da letteratura scientifica quanto indossare la mascherina riduca la possibilità di contagio”. Per l’esperto “siamo ancora in una fase di crescita, che però sta rallentando”, Nei giorni scorsi è avvenuta un’accelerazione, “con un picco fino al 40%, ma negli ultimi sette giorni l’incremento è sceso al 13%, con un rallentamento notevole”. Anche guardando ai ricoveri, ha osservato che “al momento sono stabili, con un aumento del 2% rilevato nell’ultima settimana”. L’elemento nuovo, ha aggiunto, è che l’andamento dei ricoveri “non ha seguito quello dei positivi”, come era accaduto in passato. Nell’ondata provocata dalla variante Omicron, “i ricoveri seguivano i casi positivi a distanza di una settimana”, mentre “adesso i casi stanno aumentando da 3 settimane, mentre negli ultimi sette giorni le terapie intensive hanno continuato a svuotarsi, con un calo dei ricoveri dell’11%, e il numero dei decessi si è ridotto del 7%”. Se “con la variante Omicron il tasso di ospedalizzazione era inferiore rispetto a quello delle ondate precedenti, con la sotto-variante Omicron BA.2 è ancora inferiore”.