Torre del Greco. Non conosce tregua il braccio di ferro tra la ditta Buttol – il colosso ambientale chiamato a gestire i servizi di igiene urbana all’ombra del Vesuvio – e i netturbini del turbolento cantiere di Torre del Greco. A una settimana dalla prima giornata di sciopero della raccolta dei rifiuti, infatti, le sigle sindacali di categoria – Cgil funzione pubblica, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – hanno annunciato ulteriori due giorni di astensione dal lavoro. Nel dettaglio, gli operatori ecologici – salvo dietrofront – incroceranno le braccia mercoledì 15 febbraio e giovedì 16 febbraio, garantendo solo i servizi essenziali.
Insomma, sono in arrivo altri due giorni di emergenza e disagi sul fronte Nu. Alla base della nuova protesta le stesse ragioni del primo stop alla raccolta dei rifiuti – lunedì 31 gennaio – a cui si sono aggiunti i malumori per il sequestro del cantiere di viale Europa, con conseguente «dirottamento» a Ercolano.
Dopo il primo sciopero, secondo i sindacati di categoria, ai lavoratori «non è pervenuta alcuna convocazione tesa a dirimere i punti e le problematiche poste alla base della vertenza». Diametralmente opposta, invece, la versione dei vertici della ditta Buttol: «Abbiamo inviato una nota alla commissione di garanzia e sciopero della Prefettura di Napoli al fine di valutare eventuali anomalie nelle procedure – sottolineano i responsabili del colosso ambientale con sede legale a Sarno – In particolare, all’interno della nota, abbiamo evidenziato di avere provveduto a convocare in data 26 gennaio 2022 tutte e sigle sindacali».
In quella data «si è constatata la mancata e inaspettata partecipazione delle organizzazioni sindacali – prosegue la nota – a eccezione della sigla Url-Napoli, regolarmente presente come da verbale». D’altronde, in occasione dello sciopero del 31 gennaio, l’unica città in cui è stata registrata una massiccia partecipazione è stata Torre del Greco. Così la ditta Buttol ha evidenziato alla Prefettura di Napoli come il cantiere di viale Europa «sia stato recentemente interessato da procedure di licenziamento per giusta causa attuate nei confronti di diversi lavoratori».
E mentre netturbini e ditta Buttol «litigano» per i servizi Nu, la città paga le conseguenze dello scontro e degli scioperi.
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