La pandemia, la ridotta interazione sociale sostituita dal virtuale, ed esempi sbagliati hanno segnato le vite di tanti giovani, trasformati in anime violente e senza scrupoli. Tanti, troppi, i ragazz...
La pandemia, la ridotta interazione sociale sostituita dal virtuale, ed esempi sbagliati hanno segnato le vite di tanti giovani, trasformati in anime violente e senza scrupoli. Tanti, troppi, i ragazzi che a Gragnano si sono macchiati di reati, più o meno gravi e che sono finiti a processo. E se chi ha intrapreso un percorso di riabilitazione, con la messa alla prova concessa dal Tribunale dei minore, c’è chi è ancora libero perché forse la vittima non ha avuto il coraggio di denunciare, per paura di ripercussioni. E’ quanto accade anche nelle scuole, dove sempre più spesso aleggia la parola “bullismo”, ma di cui ci si accorge tardi. Per aiutare gli studenti, grandi e piccoli, a segnalare quanto di sbagliato possa avvenire tra i banchi di scuola, è partita una iniziativa sociale, promossa dall’assessore Stefania Diligente Tizzani, con delega alle Politiche Sociali unitamente al gruppo del Centro Giovani Santa Caterina. In ogni istituto sarà installata una “bullibox”, ovvero un contenitore per raccogliere, in anonimato, le segnalazioni direttamente dagli studenti e poter intervenire celermente.
«Davanti a determinati fenomeni di violenza non si può restare indifferenti. Restare indifferenti equivale a essere complici», è il pensiero comune dell’amministrazione D’Auria e dei volontari dell’associazione impegnati in una massiccia campagna di sensibilizzazione su un territorio che più volte è stato scenario di violenza tra giovanissimi, tra accoltellamenti e aggressioni che hanno coinvolto sempre e soltanto minorenni negli ultimi due anni.
«La violenza, il bullismo e il cyberbullismo sono una piaga sociale. Rappresentano un virus letale e subdolo, che continua a mietere vittime soprattutto fra i più giovani – replica Marianna Esposito, coordinatrice dell’associazione Giovani Santa Caterina – Si combattono principalmente con la prevenzione, con l’educazione e la cultura dei valori; pertanto risulta essenziale ribadire il ruolo e la funzione della scuola, chiamata a perseguire l’azione di educazione e formazione alla cittadinanza attiva e consapevole dei nostri giovani. Il bullismo è un nemico spesso invisibile, che non lascia traccia nella realtà ma che arreca danni a volte irreparabili». Bullismo che va fermato prima che la violenza diventi parte integrante dell’indole dei giovani, trasformandosi in micro-criminalità o in vera e propria criminalità.
Fermare ogni tipo di violenza, in particolare tra i giovani, è alla base dell’iniziativa messa in campo dall’amministrazione D’Auria, da sempre sensibile e vicino a tali tematiche. Una rete di supporto che è volta in una duplice direzione: non stigmatizzare nell’età adolescenziale determinati comportamenti ed intervenire in maniera ferma e costruttiva, a difesa delle vittime per il recupero del disagio.