Roma. Come oramai noto i due anni di pandemia hanno dato una spinta al digitale, ma negli italiani sembra essere subentrata una disaffezione ai social dovuta principalmente a stanchezza per alcuni contenuti negativi, alla presenza di fake news e alla preoccupazioni per la propria privacy. Tanto che un italiano su 5 (il 22%) ha smesso di utilizzare almeno una piattaforma social, temporaneamente o in modo permanente.
Lo svela il Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte, un’indagine basata su oltre 2 mila interviste a persone tra i 18 e i 75 anni. Mentre da un altro sondaggio, condotto da Kaspersky, emerge che l’83% degli italiani vorrebbe poter cancellare in maniera permanente un post pubblicato in passato. Più in generale, l’indagine Deloitte riporta che l’utilizzo dei social media resta una delle principali attività svolta su dispositivi mobili: nell’ultimo anno infatti il 73% di chi possiede uno smartphone in Italia ha utilizzato queste piattaforme o app di messaggistica su base giornaliera, hanno cercato notizie, soprattutto i più giovani.
Questi ultimi spingono anche per l’utilizzo di dispositivi indossabili (ora ce l’hanno il 25% degli italiani); mentre lo streaming ha conquistato anche gli ‘over 65’. Ma la ricerca fotografa come gli italiani comincino ad essere più critici nei confronti dei social. Oltre alle fake news e alla privacy, tra le motivazioni che hanno spinto il 22% degli italiani ad abbandonare queste piattaforme ci sono post e commenti troppo negativi (18%) o che non fanno sentire bene con se stessi (15%). Altri, invece, si sono accorti di usarle per troppo tempo (14%) o di non essere a conoscenza di come venivano utilizzati i loro dati (14%). Infine l’11% “non voleva essere esposto ad alcuna teoria del complotto”, mentre il 7% è stato vittima di molestie o bullismo. Da sottolineare che all’affermazione ‘Le informazioni sulle piattaforme social sono di solito affidabili’ gli utenti intervistati rispondono con “assolutamente d’accordo” solo nel 2% dei casi.
La componente demografica che ha più fiducia in assoluto nei social, spiega Deloitte, sono i giovani: infatti il 4% degli intervistati dai 18 ai 24 anni è ottimista. Al crescere dell’età, invece, diminuisce la fiducia nei social: nella fascia di popolazione più anziana (65-75 anni) solo l’1% è “assolutamente d’accordo” sul fatto che le piattaforme social siano affidabili. Emerge, infine, che sono soprattutto gli uomini (25%) a dichiarare uno stop all’uso delle piattaforme social contro il 19% tra le donne.
Sembra inoltre che siano le fasce più giovani quelle con la maggior tendenza a “frenare” l’utilizzo: nella fascia tra i 18 e i 24 anni, infatti, la percentuale di chi dichiara di aver smesso, temporaneamente o meno, di utilizzare queste piattaforme sale al 38%, contro il 17% nella fascia tra i 65 e i 75 anni.