Torre del Greco. Un’estensione territoriale di circa 34 chilometri quadrati e una popolazione superiore agli 80.000 abitanti: numeri capaci di fare di Torre del Greco la quarta città della Campania. Sono le considerazioni alla base dell’ultima crociata promossa dall’opposizione di palazzo Baronale per decongestionare il traffico lungo via Nazionale – la strada di collegamento tra la periferia e il centro – e agevolare le realtà produttive della città: «Bisogna istituire un tavolo tecnico di confronto con i vertici della Società Autostrade Meridionali per valutare l’ipotesi di aprire un’altra uscita sulla tratta Napoli-Salerno», la proposta – sotto forma di ordine del giorno – arrivata sulle scrivanie del presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio e del sindaco Giovanni Palomba.
L’operazione-rilancio
A (ri)lanciare l’idea di un nuovo sbocco lungo la Napoli-Salerno il soldato Luigi Caldarola, il camaleonte Ciro Piccirillo e il casilliano Vittorio Guarino: tre consiglieri comunali «di periferia» evidentemente a conoscenza della caotica situazione della viabilità dal quartiere Sant’Antonio a Leopardi e a caccia di soluzioni per decongestionare il traffico all’ombra del Vesuvio: «Nonostante i numeri da quarta città della Campania, Torre del Greco è servita da un’unica uscita autostradale ricadente nella zona nord a ridosso del centro cittadino – la premessa dei tre esponenti della minoranza – escludendo così, di fatto, la zona sud della città in cui sono presenti numerose attività produttive di interesse storico e turistico». Considerati i tempi biblici dell’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba per realizzare la bretella di collegamento tra il casello di via Sant’Elena e via Nazionale, la soluzione migliore – secondo i sottoscrittori dell’ordine del giorno – potrebbe essere l’apertura di una nuova uscita autostradale lungo l’A3.
Le tre ipotesi
Una proposta, ma non solo. Perché i tre consiglieri comunali indicano anche tre possibili ipotesi per trasformare il progetto in realtà: in primis, la zona a ridosso di viale delle Industrie – utilizzata in passato come area di cantiere della Sam per i lavori della terza corsia – e in secondo luogo l’ex pinetina attualmente in disuso dopo lo «sfratto» della comunità rom. Senza dimenticare il vecchio casello di via Marconi, già attrezzato come sbocco sull’autostrada in caso di emergenza-Vesuvio. «La proposta è semplice e chiara: bisogna istituire un tavolo tecnico di confronto con la Sam – concludono i sottoscrittori dell’ordine del giorno – al fine di addivenire a un’ipotesi di realizzazione di un’altra uscita autostradale sul nostro territorio». Un risultato già centrato in città meno densamente abitate come Ercolano e Torre Annunziata, ora destinata e ora inseguito dai politici della quarta città della Campania.
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