Aggrediti in villa comunale per un bacio, che ha scatenato prima la stupida ironia, poi gli insulti e infine qualche schiaffo. Vittime dell’assurda vicenda due ragazzi gay dell’area vesuvi...
Aggrediti in villa comunale per un bacio, che ha scatenato prima la stupida ironia, poi gli insulti e infine qualche schiaffo. Vittime dell’assurda vicenda due ragazzi gay dell’area vesuviana, che stavano passeggiando sul lungomare di Castellammare di Stabia. Due giovani innamorati che a tarda sera, mano nella mano, hanno attraversato la villa comunale prima di sedersi sulle panchine che si affacciano verso il mare. Uno scenario romantico per i due giovani, poco più che ventenni, che si sono abbracciati e baciati lasciandosi andare al loro amore.È in quel momento che è scattata l’aggressione omofoba da parte di un gruppetto di cinque ragazzi, loro coetanei. Si sono avvicinati ai due giovani innamorati, hanno cominciato a prenderli in giro, poi a insultarli in modo becero. Il branco non si ferma davanti alle richieste dei due giovani di lasciarli in pace. Anzi, uno degli aggressori prova a strappargli un telefono di mano. “Vogliamo vedere le foto e i video”, urlano mentre i due innamorati si ribellano. In quel momento vola anche uno schiaffo e poi qualche calcio all’indirizzo delle vittime.Due uomini e una donna che hanno assistito a tutta la scena decidono d’intervenire e bloccano quell’aggressione che nonostante la tarda serata è andata in scena davanti agli occhi di centinaia di persone. Le persone che intervengono per mettere fine a quella vergogna non erano intervenute perché sicuri che gli aggressori e le vittime si conoscessero, addirittura che nel branco ci fosse anche qualche familiare dei due innamorati. Una convinzione dettata dal fatto che si chiamavano per nome e si faceva riferimento ai genitori. Non avendo visto il bacio, che poi gli è stato raccontato dalle vittime, pensavano che si trattasse di uno scherzo.Quando decidono d’intervenire però riescono a mettere in fuga i componenti del branco, minacciando di chiamare le forze dell’ordine. I due uomini e la donna si avvicinano alle vittime dell’aggressione e si fanno spiegare cosa è accaduto. Rifiutano di farsi accompagnare all’ospedale e di parlare con le forze dell’ordine, accettando solo un po’ d’acqua dopo lo spavento. I loro soccorritori li accompagnano all’auto che hanno parcheggiato non molto distante dalla villa comunale e poi li salutano, invitandoli a ripensarci sulla possibilità di denunciare l’aggressione omofoba subita sul lungomare di Castellammare.