Appena si è insediato dopo aver battuto il primo cittadino uscente Vincenzo Iaccarino, ha iniziato ad affrontare «non una, ma tante questioni». Tanto che «la sensazione è di dover riprendere il timone di una barca in balia di onde per niente calme. Sto affrontando ogni punto con la squadra e i tecnici. Sono e sarò affiancato dalle persone giuste per riprendere serenamente la navigazione». Salvatore Cappiello, nuovo sindaco di Piano di Sorrento, appena indossata la fascia tricolore, ha ormai messo le tende nel suo ufficio del municipio di piazza Cota.
Smaltita la sbornia della vittoria, quale priorità sta affrontando in questi primi giorni con la fascia tricolore?
«Sono a tempo pieno al Comune e sono stato assalito da mille problemi trascinati da anni. Penso al personale e all’intera macchina comunale, che merita particolare attenzione e ascolto. Penso all’ufficio tecnico, alle scuole. Sto scoprendo criticità ora dopo ora, che necessitano risoluzioni immediate per partire con l’azione amministrativa a pieno ritmo. Poi c’è da definire la giunta».
A proposito. Lei è sostenuto da tanti ex amministratori che sono stati protagonisti di forti polemiche quando allora erano contrapposti in consiglio comunale. Poi ora si sono riuniti, hanno fatto alleanza, dopo forti attacchi nelle precedenti consiliature. Non teme che la sua coalizione sia figlia di un fronte anti Iaccarino piuttosto che per la città?
«Assolutamente no. Stimo le persone che ho accanto e il percorso fatto singolarmente e insieme, anche perché hanno tutti maturità, competenze e soprattutto la responsabilità di governare il paese con memoria, entusiasmo e consapevolezza. Non c’è un fronte “anti Iaccarino”. C’è semplicemente, ma fortemente, un modo di fare politica del tutto contrapposto ad un altro modo di fare politica».
Eppure di novità, nei protagonisti, non ve ne sono molte. Anzi. Lei è sindaco dopo 28 anni di impegno politico. Iaccarino è stato primo cittadino e si è ricandidato dopo anni passati in consiglio comunale ed in giunta. Con lei, oltre a ex sindaci, si sono schierati tanti ex assessori, come dall’altra parte. Insomma: tutti politici navigati. Di giovani pochissimi. Non è il fallimento del rinnovamento il fatto che ci siano sempre gli stessi a governare?
«Credo che ogni avvenimento debba essere contestualizzato nel tempo storico. Durante gli incontri pre candidatura è emerso chiaramente che il paese aveva bisogno di essere rassicurato anche attraverso volti e mani con esperienza. Ma a questo va agganciato un discorso che è un mio cruccio da anni: sui giovani e la politica va fatto un enorme lavoro. Ne abbiamo parlato spesso con i ragazzi presenti nella nostra lista, tutti in gamba, le eccezioni che danno onore e merito alle nuove generazioni. Avvicinare e far appassionare i giovani alla politica, tanto da ispirare un impegno concreto in prima persona, è uno dei progetti che vorrei portare avanti».
Il tema che è certo di affrontare al meglio in chiave peninsulare qual è?
«Su trasporti, viabilità e urbanistica va necessariamente fatto il tentativo di pensare, confrontarsi e agire con una visione comprensoriale. Sono temi cruciali, che accomunano l’intera penisola sorrentina e affaticano la vivibilità di tutti i cittadini. Mi auguro si possa fare sintesi e cercare soluzioni tempestive quanto prima con i sindaci degli altri Comuni e gli enti sovracomunali».