Il tentativo di bloccare l’installazione dei ripetitori di telefonia sul territorio comunale si è rivelato un buco nell’acqua. La richiesta avanzata dalle aziende nel corso dei mesi è da ritener...
Il tentativo di bloccare l’installazione dei ripetitori di telefonia sul territorio comunale si è rivelato un buco nell’acqua. La richiesta avanzata dalle aziende nel corso dei mesi è da ritenersi legittima, anche quella che diversi mesi fa aveva aperto il dibattito sui «rischi» legati alla sperimentazione del 5G sul territorio. I giudici del tribunale amministrativo regionale (Tar Campania, ndr) hanno accolto il ricorso presentato dall’azienda Wind Tre spa che nei mesi scorsi s’era appellata alla magistratura amministrativa per l’annullamento degli atti adottati dal Comune tra l’estate del 2019 e la primavera del 2021 (amministrazioni Annunziata e Falanga) per bloccare l’installazione dell’antenna sul territorio. Per i giudici lo stop ai ripetitori fondato su esigenze di salute «non spetta al Comune, ma allo Stato». Pertanto le richieste dei privati sono legittime. Una bocciatura per l’amministrazione che aveva tentato di opporsi al ricorso dell’azienda rappresentata dall’avvocato Sartorio. L’ordinanza che bloccava la sperimentazione del 5G sul territorio e gli atti conseguenti sono da considerarsi cartastraccia, la decisione dei magistrati amministrativi dà il via libera al montaggio delle aziende in città. Nel frattempo il sindaco Maurizio Falanga se la prende con i suoi predecessori, «colpevoli» di non aver messo in campo provvedimenti utili per contrastare con forza l’installazione dei ripetitori. «Sono state presentate, dal nostro insediamento, due richieste di installazione di antenne. Una in località Termine Bianco ed una in Via Passarielli. Si aggiungono ad una serie di altre installazioni presenti sul territorio comunale anche in pieno centro. Abbiamo, come Amministrazione, cercato di contrastare tali richieste con l’obbiettivo di riordinare la materia. – fa sapere il primo cittadino – Abbiamo cercato di farlo con i debolissimi strumenti che abbiamo trovato vigenti ed ereditati dalle precedenti amministrazioni: un’ordinanza che vieta il 5G sul territorio comunale ed un regolamento per l’istallazione risalente al 2005». L’Ente di piazza De Marinis aveva provato a opporsi, ma il Tar ha dato ragione alle aziende che hanno presentato ricorso contro il Comune. «Come Amministrazione stiamo però provvedendo ad aggiornare il regolamento supportato da una consulenza professionale specifica per la redazione di un vero e proprio piano di allocazione di tali installazioni con il quale potremo discutere alla pari con le compagnie telefoniche. – dice ancora il sindaco – Vogliamo fare finalmente chiarezza e soprattutto adottare un strumento normativo che guardi agli interessi della collettività e non, solo, a quelli dei singoli».