La ripresa è più lenta che mai. I segnali incoraggianti di qualche mese fa hanno lasciato spazio alle prime difficoltà che in queste settimane stanno emergendo. A soffrire più di tutti di un contraccolpo economico che rischia di avere l’effetto scure sulle attività commerciali del territorio sono gli ambulanti, un esercito di microimprese che rischia di sparire perché stritolato dalle tasse. A lanciare l’allarme su quella che viene definita una vera e propria «emergenza sociale» sono i vertici del Comitato Nazionale Ambulanti (Cna), rappresentati dal presidente Arcangelo Franzese, che parlano di «concessioni a rischio. Ad Angri ad esempio il 60% dei banchi in meno per il mancato rinnovo dei permessi del posteggio per via del fatto che i lavoratori non sono in regola con i pagamenti ex Tosap». «Non ci sono solo i soliti problemi a rateizzare, problemi con rate scadute e non pagate causa Covid-19, ma anche gli interessi e le esose sanzioni sui ritardi che peggiorano una situazione già insostenibile economicamente», fanno sapere dal Cna. Ma quello dei pagamenti non è l’unico motivo che ha contribuito allo svuotamento dei mercati, perché a giocare un ruolo determinante è anche la delocalizzazione delle aree. Sono tanti i sindaci che hanno «spostato» i mercati. «Abbiamo sondato la disponibilità del Governo a varare provvedimenti che riescano a produrre risultati utili al fine di evitare un ulteriore disagio ad una categoria da sempre bistrattata e sottostimata. – si legge in una nota – Fra i tanti problemi cavalcanti ci corre l’obbligo di annoverare anche quello delle delocalizzazioni che, in molte città stanno prendendo forma approfittando delle normative anti-Covid-19». Nei giorni scorsi c’è stato anche un incontro tra i vertici dell’associazione e alcuni parlamentari. «Pagare le tasse è un obbligo civile e morale, ma alle giuste condizioni», concludono.
CRONACA
28 settembre 2021
Ambulanti del Vesuviano allo stremo, ultimo sos al Governo