Poteva trasformarsi nell’ennesima occasione persa per una città dove la disoccupazione sfiora il 60%. Invece, dopo quasi vent’anni di tribolazioni, progetti approvati e poi bocciati, la “Irgen ...
Poteva trasformarsi nell’ennesima occasione persa per una città dove la disoccupazione sfiora il 60%. Invece, dopo quasi vent’anni di tribolazioni, progetti approvati e poi bocciati, la “Irgen Re Pompei srl” (l’azienda che sta costruendo il centro commerciale Maximall a Torre Annunziata) salva i fondi del Contratto d’Area Torrese-Stabiese. Il Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, ha deciso di concedere all’impresa un contributo pari a 36,6 milioni di euro. Poco meno della metà dei fondi che la ditta ha deciso di investire per la realizzazione del mega-progetto che dovrebbe offrire lavoro a qualcosa come 800 persone nel giro di pochi anni. Un risultato importante non solo per l’impresa ma anche per la città di Torre Annunziata, frutto del lavoro portato avanti negli anni anche dalle sigle sindacali. Secondo gli accordi di legge legati al Contratto d’Area, infatti, dovranno essere assunte 124 nuove unità da pescare all’interno del bacino dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo nel corso degli ultimi vent’anni. Quei fondi, stanziati a metà anni ‘90, dovevano infatti rappresentare la risposta dello Stato all’emergenza occupazionale della fascia costiera vesuviana e in particolare all’emergenza causata dalla desertificazione industriale che ha assestato un colpo durissimo alle economie di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. Un’occasione che questa zona è riuscita a sfruttare soltanto in parte, come dimostrano i dati terrificanti sulla disoccupazione e le tante emergenze sociali che attanagliano questa fetta di provincia. L’arrivo dei fondi e quindi la possibilità di nuove assunzioni per i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo rappresenta una «grande opportunità per la città», come sottolinea a chiare lettere Matteo Vitaligano, referente della Cisl, la sigla sindacale che da anni combatte per questo progetto. «E’ una risposta importante soprattutto in questo momento ed è una vittoria dei sindacati che da tempo lavorano per creare nuove opportunità di lavoro in questo territorio – dice Vitalagliano – Ora attendiamo che l’azienda presenti il piano industriale per individuare o formare i lavoratori esclusi dal ciclo produttivo».