Portici. Il day-after il polverone mediatico sollevato dalla foto diffusa attraverso i social dagli esponenti del M5S – uno scatto in cui viene immortalato il figlio del sindaco Vincenzo Cuomo, in posa con un amico per un selfie sulla barca dell’ufficio mare del Comune – si consuma in una guerra a colpi di post e commenti tra il primo cittadino del Pd e i pentastellati di Portici. E se l’ex senatore pronto a correre per il quarto mandato alla guida della città della Reggia difende la «prole» e accusa i grillini di essere «ossessionati contro di me», i sostenitori del M5S ribadiscono come «c’è chi predica bene, ma razzola male» e come «il sindaco deve dare il buon esempio e non può chiedere il rispetto delle regole ai cittadini se lui per primo le trasgredisce». Insomma, volano gli stracci a palazzo Campitelli. Dove il ritorno «a lavoro» si annuncia particolarmente infuocato dopo l’ultima polemica di fine agosto.
La «difesa» di Cuomo
A poche ore dall’affondo mediatico dei pentastellati contro il figlio, Vincenzo Cuomo ha scelto la pagina del suo profilo personale per dedicare un lungo post ai suoi «meravigliosi figli» diventati bersaglio di «persone frustrate che tentavano di giudicarli non per il proprio valore scolastico bensì per pregiudizi verso il padre». Pronte a prendere di mira prima la figlia in occasione della recente festa di laurea ai tempi delle norme anti-contagio e ora il «figlio-marinaio» per un selfie: «Negli ultimi anni la lotta politica si è imbarbarita, l’incapacità di sostenere un confronto di merito nelle istituzioni e nelle sedi proprie della politica fanno di questi mediocri dei barbari nelle modalità di relazionarsi senza scrupoli verso i familiari dei loro avversari», le parole del «democraticissimo» sindaco pronto a bloccare su Facebook chi non condivide il Cuomo-pensiero. «Adesso il tema di questi barbari – conclude il sindaco – sarà di chiedere che anche una foto su una barca ancorata e ferma deve essere regolamentata con richiesta scritta e autorizzazione formale».
La replica del M5S
Parole capaci di scatenare l’immediata replica dei grillini di Portici. «Siamo alla mistificazione della realtà: c’è chi predica bene, ma razzola male», la risposta social dei pentastellati. Pronti a ricordare le «crociate per la legalità» promosse da Vincenzo Cuomo a proprio uso e consumo: «C’è chi ha la possibilità di fare un selfie su una barca comunale con un’autorizzazione “verbale” non si sa di chi, questo non si sa, mentre altri cittadini non possono salire su una barca comunale per motivi di sicurezza – la risposta dei grillini – Mistificare la realtà e utilizzare l’amore filiale è vergognoso. La legge è uguale per tutti, si o no? Quando il sindaco citava mogli e nipoti di consiglieri comunali, i suoi pseudo tifosi non s’indignavano? Il sindaco deve dare il buon esempio e non può chiedere il rispetto delle regole ai cittadini se lui per prima le trasgredisce. Non è credibile politicamente». Insomma, la guerra per il selfie in barca sembra destinata a durare ancora a lungo.
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