Torre del Greco. «Ricomincio da tre» affermava nel suo primo film-capolavoro un convinto Massimo Troisi, pronto a difendere a spada tratte le uniche tre cose riuscite della sua vita. Il sindaco Giovanni Palomba, invece, sembra intenzionato a ricominciare da zero sulla raccolta dei rifiuti in città perché – dati alla mano – fino a oggi neanche una cosa è riuscita sul fronte Nu alla sgangherata carovana del buongoverno di palazzo Baronale. Di qui, archiviate le ferie estive, l’idea di procedere all’ennesima riorganizzazione dei servizi di igiene urbana per provare a uscire dal tunnel dell’emergenza infinita. Addirittura, rispolverando «sistemi» introdotti dall’ex sindaco Ciro Borriello, come le isole mobili e i centri di prossimità.
Il tavolo tecnico sulla Nu
A inizio settimana, i vertici della ditta Buttol sono stati invitati dal neo-dirigente Gennaro Russo – subentrato a Claudia Sacco, trasferita dietro espressa richiesta del «salvatore» dell’amministrazione comunale Luigi Mele – a riprendere il tavolo tecnico per tamponare le varie criticità registrate sul territorio. A partire dai cento e passa «punti di abbandono» spuntati in tutti i quartieri – vere e proprie mini-discariche a cielo aperto – fino alla difficoltà di portare avanti una puntuale raccolta porta a porta nelle zone di periferia. Problemi noti da tempo, ma fino a oggi rimasti senza soluzione.
Il ritorno al passato
Di qui, la prima proposta avanzata ai responsabili del colosso ambientale con sede legale a Sarno: dividere la città in quattro aree – non geografiche, bensì temporali – da cui ripartire con la campagna informativa e di sensibilizzazione. In pratica, appunto, ripartire da zero per «educare» i cittadini – ritenuti dallo stesso Luigi Mele, come esternato in varie occasioni attraverso i social, i principali responsabili del calvario Nu – a una corretta raccolta differenziata. Non solo: accertata la «riluttanza» di certi quartieri a osservare norme e calendario dei rifiuti, l’amministrazione comunale potrebbe valutare il ripristino delle vecchie «isole mobili». Ovvero, camion della Nu pronti a stazionare – durante le ore di deposito dei rifiuti – a ridosso dei «punti di abbandono» e a raccogliere direttamente a bordo i sacchetti della spazzatura oggi lasciati in terra. Per finire, poi, in alcuni quartieri di periferia – in cui la raccolta porta a porta risulta problematica – potrebbero essere rispolverati i vecchi centri di prossimità, sotto forma di sfilza di bidoni per i rifiuti. Le idee sono state, al momento, solo recepite dalla ditta Buttol in attesa dei successivi incontri del tavolo tecnico. Ma l’orientamento sembra già chiaro: visto i risultati dei primi 3 anni, Giovanni Palomba & co. sono pronti a ricominciare da zero.
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