L’emozione di vederlo scendere con le proprie gambe dall’auto che dall’ospedale lo ha riportato a casa non ha eguali. Gli abbracci e le carezze dei parenti sono i segnali di una vittoria con la ...
L’emozione di vederlo scendere con le proprie gambe dall’auto che dall’ospedale lo ha riportato a casa non ha eguali. Gli abbracci e le carezze dei parenti sono i segnali di una vittoria con la vita bellissima da festeggiare dopo oltre due mesi di paura e di calvario. Di speranze, spesso affidate alla Madonna con le preghiere di gruppo. Terzigno ha organizzato una festa per Giuseppe, il ragazzo coinvolto in un terribile incidente stradale a fine giugno e tornato a casa soltanto due giorni fa: dopo 63 giorni. Striscioni e palloni per accogliere quello che è diventato un figlio di tutti. Anche di chi ha conosciuto la sua storia soltanto dopo il dramma che ha vissuto. E il pugno alzato al cielo per celebrare il suo ritorno è stato un segnale di riscatto. Come a dire: «Ce l’ho fatta, sono ancora qua». Certo, la partita per tornare a essere quello di prima è ancora tutta da disputare, perché dopo essere stato dimesso dall’ospedale il giovane di Terzigno dovrà affrontare una lunga riabilitazione, ma poterlo guardare negli occhi per i familiari del ragazzo è già un risultato enorme; viste le profonde ferite e visto che per settimane ha lottato in un letto d’ospedale, sospeso in un limbo tra la vita e la morte senza avere la certezza di poter tornare un giorno a casa. A riabbracciare i genitori e gli altri parenti. «Ci sono stati in tanti vicino in questi momenti difficili», hanno ringraziato così i genitori di Giuseppe un’intera comunità che s’è stretta vicino a una famiglia distrutta dal dolore subito dopo l’incidente. Anche il sindaco Francesco Ranieri ha voluto lasciare un messaggio attraverso i social network per il ragazzo scampato alla morte. «Alza il pugno al cielo guerriero. La vittoria più bella. Bentornato a casa», il post d’accoglienza dopo la festa in paese. Nel quartiere striscioni e palloni, oltre alle carezze di una famiglia che ha finalmente ritrovato il sorriso dopo settimane interminabili di blackout totale. Dove l’incertezza del futuro era un tormento con cui convivere. Giuseppe ce l’ha fatta, l’amico che era con lui quella maledetta sera di fine giugno gli è stato vicino in queste settimane difficili. Le indagini dei carabinieri vanno avanti senza sosta. L’incidente che avrebbe potuto costare la vita al ragazzo di Terzigno è avvenuto il 20 giugno scorso, lo scooter su cui viaggiavano i due amici venne speronato da un’auto guidata dal vigilante di un’azienda privata nei pressi di un incrocio lungo corso Alessandro Volta, lo stradone che collega il centro cittadino con la periferia di Boccia al Mauro. Un’arteria che in passato è stata il teatro di tante tragedie, ma non stavolta. Stavolta ha vinto la vita.