Torre del Greco. «Errare è umano, ma perseverare è diabolico» recita una celebre locuzione latina. Eppure – a dispetto degli studi classici del sindaco Giovanni Palomba – gli «angeli» di palazzo Baronale non sembrano temere le pene dell’inferno e portano avanti la guerra senza frontiere al progetto per la realizzazione di una serie di box auto in viale Campania, un progetto nato all’epoca del sindaco Ciro Borriello con l’obiettivo di regalare un’importante area-parcheggio a un quartiere a elevata densità abitativa. Dopo essere stato bocciato per tre volte tra Tar Campania e Consiglio di Stato all’interno delle aule di tribunale d’Italia, infatti, l’ente di largo Plebiscito – attraverso un provvedimento approvato da una giunta «azzoppata» dalle assenze degli assessori in ferie – investe ulteriori 4.500 euro per affidare a un legale esterno al Comune, l’avvocato Giuseppe Russo del foro di Napoli, il compito di studiare la questione. L’obiettivo? Sempre lo stesso: revocare la convenzione alla società Ia.Co.Da., incaricata di trasformare il fondo abbandonato di viale Campania in moderni garage pertinenziali a due passi da piazza Luigi Palomba.
L’ultimo cavillo
La decisione nasce all’indomani dell’ultimo stop del Tar Campania – annullate le ordinanze di demolizione firmate dall’ingegnere Generoso Serpico sulla scorta di fantasiose revoche delle autorizzazioni rilasciate nel 2011e nel 2016, provvedimenti ugualmente ritenuti illegittimi dai giudici – e alla luce della diffida inviata dai legali della società Ia.Co.Da. per portare a termine l’opera. Secondo l’ultimo «studio» degli esperti del settore assetto del territorio del Comune, infatti, all’interno della convenzione siglata in passato tra la società Ia.Co.Da. e l’ente di palazzo Baronale ci sarebbero diversi reciproci impegni non mantenuti dai contraenti: in particolare, la realizzazione di un’area verde da destinare a isola ecologica – un «pallino» dell’ex sindaco Ciro Borriello – e l’acquisto della proprietà del suolo entro 60 giorni dalla stipula del contratto, condizione posta all’interno dell’originario permesso a costruire. Aspetti su cui ora si dovrà pronunciare, attraverso un parere legale, l’avvocato Giuseppe Russo.
La battaglia legale
In caso di parere «favorevole» al Comune, l’ente di palazzo Baronale potrebbe rispondere «picche» alla diffida invita dalla società Ia.Co.Da. e innescare così l’ennesimo contenzioso di una vicenda già costata non pochi spiccioli – in termini di spese legali, a cui aggiungere eventualmente le richieste di danni e risarcimenti – all’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba. A cui, evidentemente, le locuzioni latine imparate al liceo classico sono servite a poco o nulla.
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