A Sorrento ci sono oltre 16mila posti letto ufficiali. Si tratta di dati Istat diffusi all’interno del dossier turismo e disponibile sul sito dell’istituto. Non solo. L’apertura di 44 nuove stru...
A Sorrento ci sono oltre 16mila posti letto ufficiali. Si tratta di dati Istat diffusi all’interno del dossier turismo e disponibile sul sito dell’istituto. Non solo. L’apertura di 44 nuove strutture extralberghiere alimenta il dibattito sul riassetto del sistema turismo di Sorrento, tanto che nonostante il Covid e la quarantena imposta ai turisti inglesi (che rappresentano tradizionalmente la maggioranza degli stranieri che trascorrono le vacanze nella città del Tasso), a oggi, di poco, il numero dei posti letto supera il dato dei residenti (poco meno di 16mila, stando al dato Istat dello scorso dicembre). Cosa fare adesso per trovare il giusto equilibrio tra vivibilità e offerta turistica? L’amministrazione comunale sta dialogando con operatori, albergatori, commercianti e agenzie tanto che nell’ambito degli Stati generali è stata decisa l’istituzione della consulta del turismo. L’organismo sarà operativo dopo l’estate – entro inizio settembre c’è la possibilità di presentare le candidature – e rappresenterà, negli auspici del sindaco Massimo Coppola, un mezzo incisivo per fare da “raccordo”. Bisogna confrontarsi e condividere la giusta strategia di rilancio della proposta ovviamente senza dimenticare le legittime istanze e necessità dei residenti. Secondo Francesco Gargiulo, coordinatore del movimento civico “Conta anche tu”, serve infatti un giro di vite. Un aggiornamento dei regolamenti e norme: ovviamente, non dipende esclusivamente dal Comune. Basti pensare che la Regione, per contrastare l’abusivismo, ha lanciato il codice identificativo per le strutture. «E’ giusto che della sua proprietà ognuno ne faccia quello che vuole, è giusto creare nuovi posti di lavoro, è giusto creare nuovi imprenditori, riconosciamo che questo settore ha implementato molte attività commerciali, ma è pur vero che i sorrentini devono emigrare, è pur vero che il commercio di vicinato, specilamnete nel centro storico nel periodo di assenza di turisti, è destinato a chiudere, è pur vero che lasciando libero arbitrio la città diventa ancora più invivibile. Sorrento non può attualmente ospitare un numero di turisti infinito, ne pagano le conseguenze i cittadini e gli stessi turisti» dice Gargiulo che ripesca un suo manifesto, datato 2007, quando lanciava l’allarme sul possibile boom di aperture di strutture extralberghiere. Rischio? Togliere case ai giovani di Sorrento. Si tratta di un tema sempre caldo, soprattutto oggi. Sul punto, Sergio Fedele, presidente dell’associazione turismo extralberghiero, preannuncia che proprio nell’ambito della consulta del turismo, si farà promotore di una nuova proposta che sarà sottoposta all’amministrazione.