Ha impugnato un’arma, molto probabilmente una scacciacani, l’ha puntata verso terra ed ha esploso un colpo. Un vero e proprio avvertimento. Poi un’ulteriore minaccia prima di dileguarsi: «Quest...
Ha impugnato un’arma, molto probabilmente una scacciacani, l’ha puntata verso terra ed ha esploso un colpo. Un vero e proprio avvertimento. Poi un’ulteriore minaccia prima di dileguarsi: «Questa volta ho sparato a terra, ma la prossima volta mi basterà fare una telefonata perché so dove lavori». E’ il raid che un ragazzo di 23 anni ha denunciato ai carabinieri di Positano nei giorni scorsi. Il giovane ha raccontato di aver subìto una minaccia a mano armata da parte di un coetaneo che lo considera suo rivale in amore. La ragazza “contesa” è di Positano ed ha 16 anni. Sull’episodio, i carabinieri hanno aperto un’inchiesta mentre il sindaco Giuseppe Guida predica calma: «Sono certo che sarà fatta completamente chiarezza. Condanniamo qualsiasi tipo di violenza, sempre, aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini». Tutto sarebbe accaduto giovedì sera. Il ventitreenne ha raccontato ai carabinieri che si trovava sulla spiaggia di Fornillo quando ha incrociato la ragazza di 16 anni, già sua conoscente. Stando a ciò che il giovane ha denunciato, la sedicenne gli avrebbe chiesto la cortesia di accompagnarla a casa. I due infatti abitano nella stessa frazione di Positano. Con loro c’era anche un’altra ragazza. La sedicenne, secondo il racconto del giovane, avrebbe chiesto un passaggio proprio perché aveva timore di incontrare un altro ragazzo, un ventenne sempre di Positano, che a quanto pare la stava seguendo. I tre – la sedicenne, l’amica e il giovane – hanno raggiunto via Pasitea, quando – era da poco passata la mezzanotte – è spuntato l’altro ragazzo. Il giovane, come racconta il ventitreenne ai carabinieri, ha improvvisamente impugnato un’arma, l’ha mostrata ai ragazzi e pochi secondi dopo ha esploso un colpo verso terra. Quindi l’avvertimento: «Ora ho sparato a terra, so dove lavori». Ai carabinieri, il ventitreenne di Positano ha spiegato che il giovane si è allontanato in direzione opposta. «Eravamo in preda al panico» il racconto del giovane. Così, i tre ragazzi hanno informato prontamente dell’accaduto i rispettivi genitori. A seguire la denuncia e l’avvio degli accertamenti. Indagini top secret, ma stando ai primi accertamenti pare sia stata utilizzata una scaccaciani, una pistola a salve. L’ipotesi per cui si procede è quella di minacce.