“Il Green pass per i tifosi e per il gruppo squadra, attività di pat down solo per situazioni di criticità e non per tutto il pubblico”. I nuovi modelli imposti dalla pandemia, i buoni esiti della campagna vaccinale e il Green pass aprono a nuovi scenari per il mondo del calcio e dei tifosi. In attesa delle nuove linee guida che speriamo siano emesse nelle prossime settimane dalle autorità del settore, l’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che in tutta Italia raccoglie circa trentamila tra steward e Dge (Delegato alla Gestione Evento), fa il punto su quelle che ritiene siano le priorità, tramite una lettera inviata al presidente della Figc Gabriele Gravina, al presidente della Lega di Seria A Paolo Del Piano, al presidente della Lega di B Mauro Balata e al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.
Le richieste – “Fermo restando le facoltà locali di regolazione sanitaria – si legge nella lettera firmata dal presidente di Andes, Ferruccio Taroni – sarebbe di estrema utilità poter fare riferimento a nuove linee guida, magari distinte per aree (bianche, gialle, arancioni o rosse). In quest’ottica, alcuni aspetti potrebbero trovare giovamento da una regolamentazione uguale a livello nazionale così da aiutare anche le realtà locali nelle decisioni. Per quanto riguarda l’autocertificazione, l’idea è di sostituirla con il possesso del Green pass. L’autocertificazione infatti rappresenta un rischio come veicolo di contagio già al momento della compilazione e del controllo sul posto; inoltre spesso rischia di presentare dati inutilizzabili. Per quanto riguarda la misurazione della temperatura, non è di semplice gestione, anche perché gli apparati elettronici di lettura spesso sono condizionati dalla temperatura esterna e dalla luce solare. Superare questa procedura rimandandola al possesso del Green pass sarebbe di aiuto. Per quanto riguarda i tamponi del gruppo squadra, il Green pass attestante la somministrazione di due dosi di vaccino o una dose con il superamento della patologia potrebbe ritenersi elemento di riduzione della frequenza dai tamponi, uniformando così la gestione agli standard utilizzati al momento a livello europeo. Inoltre, sarebbe utile la definizione di linee comuni anche sul pat down, sull’utilizzo dei tornelli e dei tendiflex. Sul pat down, riteniamo rischioso in questa fase esporre gli addetti a contatti ravvicinati con i tifosi: pertanto dovrebbe essere destinato ad attività eccezionale verso situazioni critiche, e non impartito al 40% degli spettatori. Per i tornelli, potrebbero trasformarsi in fonte di contagio: palmari collegati in wifi evitano il contatto e garantiscono la medesima efficacia nei controlli. I tendiflex, che alcuni reputano critici in caso di esodo, potrebbero essere efficaci per realizzare accodamenti con distanziamenti”.
I corsi – Intanto Andes, in vista della prossima stagione, ha organizzato i corsi di formazione stewarding che si svolgeranno nel mese di luglio, relativi alle figure di capo unità, coordinatore di settore, responsabile di funzione, delegato gestione evento, corso di aggiornamento stewarding (24 ore). Tutte le informazioni sul sito associazioneandes.it.