Sedici milioni di euro per rilevare l’ex Avis. Cinque milioni sarebbero serviti per bonificare l’area, altri undici invece erano destinati alla Magna Stabiae, società dell’imprenditore Ciro De ...
Sedici milioni di euro per rilevare l’ex Avis. Cinque milioni sarebbero serviti per bonificare l’area, altri undici invece erano destinati alla Magna Stabiae, società dell’imprenditore Ciro De Luca, proprietario della struttura dismessa. L’operazione, portata avanti da imprenditori stabiesi, torresi e della penisola sorrentina, sarebbe stata finanziata da una banca pronta a garantire la necessaria liquidità per chiudere l’affare. È questa l’ultima trattativa che ha interessato l’area Avis, oggi posta sotto sequestro, a seguito dell’inchiesta della guardia di finanza di Rovigo che indaga sulla presunta maxi-truffa messa in atto da broker bulgari e inglesi, che avrebbero sottratto prima le quote della società Magna Stabiae, confluite nella Suisse Finance Group Ead (con sede a Sofia, in Bulgaria), e poi la proprietà dell’immobile passato alla Horizon Geie, con sede a Pianoro in provincia di Bologna. L’offerta della Ipr Stabiae, questo il nome della società alla quale avevano aderito sei grosse imprese di Castellammare, Torre Annunziata e Sorrento, attive nel settore della nautica, degli arredi e del food, è arrivata nel 2020 (ed è stata ritirata a febbraio 2021) e prevedeva proprio di risolvere la controversia in corso tra la società di Ciro De Luca e gli intermediari bulgari, liquidando l’imprenditore napoletano e rilevando il complesso industriale per lanciare un nuovo progetto di sviluppo in quell’area. Un’ipotesi che al momento sembra naufragata, considerando che l’area è stata posta sotto sequestro e bisognerà attendere l’esito della vicenda giudiziaria. Ma allo stesso tempo apre anche una riflessione rispetto al futuro, dato che presto in consiglio comunale bisognerà discutere del nuovo Puc (Piano Urbanistico Comunale). Il sindaco Gaetano Cimmino ha anticipato la volontà di dichiarare l’area d’interesse pubblico, perché l’idea è quella di trasformarla in un parco urbano. Ma quell’area che vanta volumi per 120mila metri quadrati sembra decisamente appetita per imprenditori che vorrebbero investire per realizzare nuove attività, che ovviamente potrebbero garantire posti di lavoro. Una scelta dunque non semplice quella che attende il consiglio comunale di Castellammare di Stabia, che ha nel cassetto anche una vecchia proposta, risalente al 2009, in cui Paolo De Luca, ex presidente del Siena calcio e proprietario dell’azienda che produceva carrozze per treni, si diceva pronto a cedere al Comune il 51 per cento della superficie in cambio del via libera a realizzare un progetto di riconversione della struttura nella restante parte. Tutti elementi che la politica dovrà tenere in considerazione, nell’ottica di più ampia discussione che dovrà riguardare il futuro della periferia a nord della città, oggi più che mai indispensabile per il futuro di Castellammare. (c)riproduzione riservata