Passa quasi interamente la linea della pubblica accusa che aveva chiesto l’ergastolo per i genitori di Iolanda, la piccola di otto mesi uccisa soffocata nella sua casa di Sant’Egidio del Monte Alb...
Passa quasi interamente la linea della pubblica accusa che aveva chiesto l’ergastolo per i genitori di Iolanda, la piccola di otto mesi uccisa soffocata nella sua casa di Sant’Egidio del Monte Albino a giugno del 2019.
I giudici della Corte d’Assise di Salerno (presidente Vincenzo Ferrara, a latere Gabriella Passaro e giuria popolare) hanno stabilito che a compiere quel delitto fu il padre Giuseppe Passariello, originario di Pagani, per il quale è stato stabilito il carcere a vita (come chiesto dal pm Roberto Lenza), mentre 24 sono gli anni incassati dalla moglie Immacolata Monti (a fronte della richiesta di ergastolo).
Lei sapeva e non aveva denunciato il marito violento se non dopo il delitto della bambina. Per entrambi la contestazione era di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Cinquantamila euro di provvisionale ad horas alla parte civile (che rappresenta l’altro figlio della coppia) e risarcimento del danno da discutere davanti a un giudice civile.
Per la Monti sospesa la potestà genitoriale fino a quando non sconterà la pena, decaduta invece per Giuseppe Passariello. Novanta giorni per le motivazioni della sentenza, successivamente il collegio difensivo (composto dagli avvocati Calabrese e Di Martino) stabilirà se fare ricorso in Appello.
A incastrare Passariello e Monti, il primo in carcere, fu un’intercettazione ambientale. I loro dialoghi furono registrati dalla polizia di Nocera Inferiore, in commissariato, il giorno dopo la scoperta della morte di Jolanda. «Il cuscino lo devo buttare? L’omicidio lo abbiamo fatto». Questo il contenuto riportato negli atti della Procura. Quel dialogo è stato uno degli elementi di forza dell’accusa. La donna non avrebbe avuto la forza di ribellarsi al coniuge, che le avrebbe ingiunto dietro minaccia di non portare mai la figlia da un medico per le cure adeguate.
Una versione che non ha convinto i giudici. La tragedia avvenne nell’abitazione di due piani, in un cortile del centro storico di San Lorenzo, frazione di Sant’Egidio del Monte Albino. È qui che arrivò un’ambulanza del servizio 118, chiamata dalla madre della piccola. Venti minuti dopo Iolanda era all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore. I sanitari ne avevano constatato immediatamente il decesso.
I medici erano rimasti sbalorditi dalle condizioni della bimba: volto gonfio come lo erano anche le palpebre. Sul collo ecchimosi di giorni prima, mentre altre più recenti al braccio destro e al dorso. Padre e madre furono convocati in commissariato e lasciati in sala d’attesa per diverso tempo. Qui avrebbero parlato di omicidio e del cuscino, come sarebbe emerso dalle intercettazioni.