Percorsi dedicati ai pazienti in possesso di ‘green pass’, ma anche aree gialle e rosse. Gli ospedali devono ripartire in sicurezza per le cure non Covid e come per le riaperture o le chiusure delle regioni arriva la proposta di un sistema ‘a semaforo’ per chi è negativo, per i casi sospetti e per coloro che sono positivi. A lanciare l’idea è la Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) che ha stilato un vademecum con le 10 raccomandazioni necessarie per la ripresa in sicurezza dell’assistenza ospedaliera in modo da evitare il propagarsi di focolai all’interno delle strutture. Linee guida che prevedono anche una rete informatica ultraveloce, efficiente e diffusa, di facile accessibilità, in grado di smistare i pazienti, il mantenimento della massima protezione per operatori e utenti, strutture ospedaliere flessibili che possano cambiare velocemente a seconda delle esigenze, informazioni ai cittadini per farli rivolgere alla struttura più appropriata rispetto ai loro bisogni e non solo.
“Nelle ultime settimane stiamo registrando un calo dei ricoveri per Covid praticamente in tutta Italia – spiega il presidente della Fadoi, Dario Manfellotto – ed ora dobbiamo assolutamente riprendere ad assistere in Medicina Interna quegli oltre 600 mila pazienti, soprattutto cronici, che i dati dell’Agenas, confermando la stima Fadoi fatta in corso di pandemia, hanno dimostrato che sono stati tagliati fuori dalle cure ospedaliere a causa dell’elevato numero di ricoveri per Covid”. “Ormai – prosegue – c’è una ventata di ottimismo che condivido pienamente, ma questo non deve farci credere che sia tutto finito.
I vaccini ci stanno aiutando e l’immunità diffusa non è lontana. Però l’entusiasmo di adesso non deve diventare incoscienza”. E sul futuro degli ospedali Manfellotto cita Renzo Piano: strutture flessibili per superare i tradizionali sbarramenti tra reparti. Ecco quindi le 10 raccomandazioni di Fadoi:
1. Presa in carico di tutti i pazienti che hanno bisogno di assistenza, con abbattimento delle liste d’attesa;
2. Massima protezione per operatori sanitari e utenti. Il crollo dei contagi fra gli operatori sanitari è indicatore di successo delle vaccinazioni;
3. Informare i cittadini che è più alto il rischio di portare il Covid dall’esterno dell’Ospedale piuttosto che prenderlo al suo interno;
4. Raccomandare ai cittadini di non andare nell’ospedale più vicino in caso di sospetto contagio, ma nei centri Covid di riferimento;
5. A tale scopo, realizzare reti digitali e telefoniche di smistamento dei pazienti;
6. Evitare che nei collegamenti fra le strutture e i servizi del Ssn prevalga la burocrazia sull’efficienza;
7. Creare Ospedali a fisarmonica, dove non si paralizzi l’attività dei reparti per la presenza di malati con Covid;
8. Mettere a punto un sistema ‘a semaforo’;
9. Garantire una maggiore unità di intenti tra Governo e Regioni per Protocolli e Linee guida, coordinati da un’unica istituzione centrale;
10. Mantenere un rapporto medico paziente costante ed empatico.