Caos agli Scavi, i sindacati confermano lo stato di agitazione «di tutti i dipendenti del Parco Archeologico di Pompei». E’ durissima l’ultima nota di protesta firmata da Cgil, Cisl Fp e UilPa C...
Caos agli Scavi, i sindacati confermano lo stato di agitazione «di tutti i dipendenti del Parco Archeologico di Pompei». E’ durissima l’ultima nota di protesta firmata da Cgil, Cisl Fp e UilPa Campania e dai rispettivi rappresentanti territoriali – Rosanna Ferreri, Carlo Tortora, Pierluigi Di Benedetto – indirizzata al Prefetto di Napoli Marco Valentini e al neo-direttore generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. Sullo sfondo dell’ennesimo contenzioso aperto tra i dipendenti e la Soprintendenza resta il rischio di privatizzazione del servizio di custodia e di vigilanza notturna, innescato da un recente appalto affidato per il sito di Boscoreale, lo scorso primo marzo e con procedura d’urgenza, dal Parco Archeologico a una società esterna. Un rischio di esternalizzazione dei servizi, che aveva immediatamente scatenato l’ira dei sindacati e la conseguente apertura dell’ultimo fronte di protesta, tanto da “costringere” l’Amministrazione al dietrofront. “Sebbene il ricorso alla vigilanza esterna avesse carattere provvisorio” si legge infatti nell’ultimo provvedimento sulla querelle assunto dall’Amministrazione del Parco e comunicato il 6 marzo scorso alle segreterie sindacali provinciali «l’affidamento del servizio di vigilanza esterna notturna sarà sospeso». Tuttavia per coprire un organico ridotto ormai all’osso «il personale del sito di Boscoreale sarà inserito in un’unica agenda turni» facente capo «ai coordinatori di Pompei Scavi». Una decisione che però non è bastata per l’efficace apertura di un tavolo di raffreddamento sullo stato di agitazione. «Le scriventi organizzazioni sindacali» si apprende dall’ultima nota ufficiale «comunicano che non essendo stato rispettato l’accordo del 19 febbraio scorso, che prevedeva la predisposizione di un piano di sussidiarietà tra le squadre di vigilanza per fronteggiare i casi di emergenza derivanti dall’attuale carenza di personale o da altri imprevisti (come casi di infezione da Covid) né sono state ripristinate corrette relazioni sindacali, con la convocazione di tavoli paritetici, ritengono che non sussistono le condizioni per revocare lo stato di agitazione». Un tavolo tecnico sulla vertenza è stato comunque programmato per oggi alle ore 15: sarà tenuto dalla Prefettura. Nel mirino dei sindacati è finito quindi «il mancato rispetto dell’impegno assunto dall’Amministrazione del Parco Archeologico» – durante una riunione del 19 febbraio 2021 – «finalizzato a evitare la privatizzazione del servizio di vigilanza notturna per i siti del Parco Archeologico di Pompei». Pochi giorni dopo, al contrario, era stato assegnato l’appalto per la esternalizzazione del servizio a Boscoreale. “Un fulmine a ciel sereno” avevano subito denunciato i rappresentanti sindacali Antonio Pepe, Giuseppe Carotenuto, Gennaro Cirillo, Carmine Marrafino, Maria Evelina Carbone, ritenendo «la determinazione assunta come un regalo fatto ai privati dal Parco Archeologico». Da qui era partito poi lo stato di agitazione che ancora oggi tiene alta la tensione sugli Scavi di Pompei