Per la quarta settimana consecutiva, in Italia si registra un peggioramento generale del rischio epidemico da Covid-19. L’indice di trasmissibilità Rt sfiora infatti il valore soglia di 1 e preoccupano le terapie intensive. Un quadro sulla base del quale il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, lancia un’allerta precisa: “Nelle regioni molti focolai sono dovuti alle nuove varianti, non posso che esprimere preoccupazione per l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia e dove c’è bisogno è necessario intervenire tempestivamente e duramente”. Ad indicare segnali di aggravamento della situazione sono i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. A partire proprio dall’indice Rt che, pur restando come la scorsa settimana a 0,99, presenta una forbice che va dallo 0,93 a 1,03. Dieci Regioni/PPAA, evidenzia il monitoraggio, hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Preoccupa inoltre il tasso di occupazione delle terapie intensive: il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione sopra la soglia critica del 30% è infatti passato da 5 della settimana precedente alle attuali 8, ed i ricoveri sono saliti da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021). In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza, “impongono comunque misure restrittive”. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Nelle ultime 24 ore, invece, i pazienti in Rianimazione sono aumentati di 26 unità. Anche l’incidenza dei casi accelera, passando da 135,46 per 100.000 abitanti della scorsa settimana a 145,16 per 100.000.
Un altro dato che arriva dal monitoraggio è poi relativo alla diminuzione dell’età media dei nuovi casi, intorno ai 44 anni, e all’aumento delle infezioni tra i ragazzi. Insomma, abbiamo dinanzi un quadro che impone la massima attenzione. Per il tasso di occupazione delle intensive, ha commentato Rezza alla consueta conferenza stampa organizzata dal ministero per l’analisi del monitoraggio settimanale, “siamo al 24%, ovvero di poco al di sotto della soglia critica del 30%, e vediamo purtroppo un certo aumento dei focolai scolastici mentre diminuiscono i casi nelle Rsa, il che vuol dire che evidentemente la vaccinazione delle persone anziane sta dando i primi effetti positivi”. Inoltre, “data la diffusione di varianti virali nuove, è bene continuare a mantenere comportamento prudenti”. E’ necessario, ha avvertito, tenere sotto controllo e circoscrivere innanzitutto le varianti sudafricana a brasiliana, che destano maggiori preoccupazioni rispetto alla perdita di efficacia dei vaccini, ma in generale è d’obbligo “tenere la guardia alta”.
Per questo, avverte anche la Cabia di regia, “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie, e rimanere a casa il più possibile”. Si ribadisce infine che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine.