Con i 421 morti delle ultime 24 ore, in Italia è stata superata la soglia delle 90 mila vittime ufficiali per Covid (90.241). Gli effetti delle chiusure di Natale intanto sembrano essere già esauriti: il calo dei nuovi casi di infezione da Sars_CoV2 si è fermato e nell’ultima settimana, dal 27 gennaio al 2 febbraio, in nove regioni – stando al monitoraggio della Fondazione Gimbe – si è verificata un’inversione di tendenza, con il numero di contagi in netta risalita. In crescita oggi, secondo i dati del Ministero della Salute, i test risultati positivi al virus: 13.659 contro i 13.189 di ieri.
Tra tamponi molecolari e antigenici ne sono stati effettuati 270.142, quasi 9 mila più di mercoledì, con un tasso di positività del 5,05% sul 4,7% del giorno precedente, in aumento quindi dello 0,3%. Oltre all’aumento dei numeri, a destare molta preoccupazione sono le mutazioni del virus, che galoppano più velocemente di quanto si riesca a vaccinare la popolazione. Negli Usa Rochelle Walensky, direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale per la prevenzione delle malattie ha spiegato: “Sembra sempre più probabile che la cosiddetta variate inglese del coronavirus, conosciuta anche come ‘B.1.1.7’, sia più mortale del ceppo originale del virus”. E ha sottolineato che resta da vedere l’efficacia dei vaccini contro queste varianti.
In giornata Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha detto di aver parlato con i colleghi inglesi che hanno confermato le maggiori contagiosità e letalità della variante britannica. Non solo: “si diffonde nei giovani più che la precedente – ha detto – è ancora neutralizzata dai vaccini disponibili, ma sta ulteriormente mutando”. “Bisogna fare presto con le vaccinazioni”, ha affermato Ricciardi. Commentando l’incremento percentuale dei nuovi casi emersi in Abruzzo, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana e Umbria, il presidente Gimbe Nino Cartabellotta ha sottolineato: “Si tratta di segnali che invitano a tenere alta l’attenzione sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus quando si rilevano incrementi anomali dei nuovi casi”
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel mentre ha lanciato un ulteriore allarme sulla variante sudafricana: “Il virus si trasmette più velocemente, ed i sistemi sanitari potrebbero avere più difficoltà. Ma soprattutto i rapporti preliminari mostrano che con questa mutazione c’è il rischio di reinfettarsi”. Resta intanto in terapia intensiva a Varese il primo italiano risultato positivo alla variante sudafricana. Sul versante degli anticorpi monoclonali, il Dg dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini ha reso noto che “il parere ufficiale formale sarà articolato” e verrà comunicato oggi al ministro Speranza. Il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli ha definito gli anticorpi monoclonali “uno strumento importante, contribuiscono certamente alla lotta contro Sars-CoV-2, e in particolare a prevenire la progressione della malattia nei soggetti più fragili”.