I venti di crisi che da inizio mandato soffiano sull’amministrazione comunale di Terzigno sembrano essere passati. Almeno apparentemente. Il patto capace di far rientrare la crisi nata con l’insed...
I venti di crisi che da inizio mandato soffiano sull’amministrazione comunale di Terzigno sembrano essere passati. Almeno apparentemente. Il patto capace di far rientrare la crisi nata con l’insediamento della nuova classe dirigente è stato siglato ieri sera «per il bene della comunità», almeno secondo quanto dicono i “bene informati” di palazzo di città. Un’intesa destinata a superare le liti, le divisioni e le gelosie interne alla maggioranza che hanno, nei fatti, frenato un’azione amministrativa rimasta impantanata nelle paludi delle trattativi per la spartizione degli incarichi per troppo tempo. A cento giorni dal ritorno alle urne e dalla vittoria al ballottaggio del sindaco Francesco Ranieri, la giunta è stata finalmente completata. Gli ultimi due assessori, che ancora non avevano accettato l’incarico, da ieri pomeriggio, al termine dell’ennesimo vertice fiume, l’ultimo di una lunga serie di incontri caratterizzati dalle continue discussioni interne, hanno comunicato al primo cittadino la propria «disponibilità» al passaggio nell’esecutivo. I due nuovi assessori sono Genny Falciano, la più votata dell’ultima tornata a cui andrà anche l’incarico di vicesindaco, e Giuseppe Caputo. Due volti noti, due nomi rimbalzati sui tavoli delle trattative più volte nelle ultime settimane. La «pasionaria» – oltre 600 preferenze alle amministrative – entra in squadra in rappresentanza del gruppo che ora sarà formato da Antonio Mosca, Angela Miranda e da Vittorio De Simone (che entrerà in consiglio contestualmente al passaggio in giunta proprio di Falciano), mentre Caputo sarà rappresentato dalla corrente “serafiniana” (fa capo al consigliere Serafino Ambrosio). Ma non ci sono voluti cento giorni soltanto per «aspettare» i due nuovi assessori, le discussioni interne delle ultime settimane si sono concentrate per lo più sulla spartizione delle deleghe. Che in più d’una occasione hanno rischiato di far saltare tutto prima del tempo. Scontri che hanno di fatto spaccato in due una maggioranza che in campagna elettorale sembrava coesa e che invece s’è riscoperta molto fragile. E lo è ancora. Falciano chiedeva di «poter continuare» il percorso intrapreso cinque anni fa (lo ha ribadito nell’ultimo consiglio comunale), lo stesso avrebbe voluto fare Caputo che era stato mandato via a metà primo mandato. Dall’altro lato c’è chi avrebbe voluto mettere le mani su quegli stessi incarichi. C’è voluta una mediazione di mesi che s’è tradotta nella ridistribuzione resa ufficiale nella serata di ieri. Al vicesindaco Falciano vanno le deleghe a personale, istruzione, turismo e cultura, affari generali, beni archeologici, politiche ambientali, rapporti con il parco Vesuvio e pari opportunità; a Massimo Annunziata vanno lavori pubblici, manutenzione strade, viabilità e area Pip; a Sabrina Castaldo il cimitero, la nettezza urbana, il bilancio e le politiche agricole; a Giuseppe Caputo le politiche sanitaria, politiche sociali, protezione civile e polizia municipale; infine a Vincenzo Guerriero si occuperà di politiche giovanili, sport, spettacolo, commercio, randagismo, contenzioso e attività produttive. Al sindaco restano urbanistica, periferie, trasporto scolastico e informatizzazione. La nuova giunta di Terzigno è completa, ora bisognerà provare a capire quanto a lungo terrà lontano il monsone della crisi che soffia ancora forte sul Comune.