Il suo calvario è ufficialmente terminato il 13 novembre, con l’arrivo della negatività al Covid. Savino Martone, capitano del Gragnano, è uno di quelli che ha sconfitto il virus, ma ha provato s...
Il suo calvario è ufficialmente terminato il 13 novembre, con l’arrivo della negatività al Covid. Savino Martone, capitano del Gragnano, è uno di quelli che ha sconfitto il virus, ma ha provato sulla sua pelle la pericolosità della malattia e il caos delle Asl con la gestione dei positivi isolati a casa. “E’ iniziato tutto domenica 25 ottobre – spiega il capitano del Gragnano – Quando non mi sono sentito bene. Stesso quel giorno ho provveduto, presso un centro privato, a sottopormi a un tampone. Il giorno dopo mi è arrivato esito positivo e allo stesso tempo mi è venuta febbre, ho perso gusto e olfatto e la sera ho avuto problemi respiratori. Dopo 2-3 giorni la febbre è passata, ma è stata davvero brutta. Ma il mio calvario è stato anche con l’Asl”. Qui Martone spiega come ormai in Campania ci sia il caos più totale: “Ho provato sulla mia pelle cosa è la mala-organizzazione e come quello che dice De Luca non avviene nella realtà. Dopo il tampone positivo effettuato presso un centro privato ho avvisato il mio medico. Lui ha provveduto a inserirmi nella piattaforma dell’Asl e mi ha detto che il giorno dopo avrei ricevuto un messaggio dall’Asl. Invece quest’ultima mi ha contattato solo dopo 10 giorni, nel frattempo senza mai interessarsi alle condizioni di salute mia e di mia moglie risultata anch’essa positiva, dicendomi che il giorno dopo mi sarei dovuto recare all’ospedale di Gragnano per fare tampone”. Ma anche qui non fila tutto liscio come nel fantastico mondo di De Luca: “Avevamo appuntamento per le 9.30, ma c’erano oltre un centinaio di macchina in fila nel percorso obbligatorio – spiega Martone – Siamo riusciti a fare un tampone solo verso le 13. Coloro che ci hanno fatto il tampone ci hanno comunicato che entro 48 ore saremmo stati contattati per sapere risultato. Sono passati 6 giorni senza alcun messaggio o chiamata dall’Asl. Al che, tramite il nostro medico, abbiamo sollecitato e ci è stato detto che i nostri tamponi erano a Portici o Nola. Abbiamo chiamato questi centri ma ci è stato detto che i nostri tamponi non erano lì. Solo dopo altri 2-3 giorni la Asl ci ha comunicato che forse avevano sbagliato tampone. Al che mi sono dovuto sottoporre di nuovo a un tampone, ancora dai privati, che mi ha annunciato la guarigione dal virus”. Martone ci tiene a lanciare un messaggio ai negazionisti: “Il virus esiste eccome. Dire il contrario è una baggianata. Sono uno sportivo e ho appena 38 anni eppure ho avuto qualche difficoltà. Bisogna solo ringraziare Dio se va bene. E’ dura molto a livello mentale. Finchè non leggi che sei negativo entri in un loop in cui pensi solo a quello e sei costantemente preoccupato”. Infine, Martone da buon capitano non vede l’ora di tornare presto in campo, anche se i campionati dall’Eccellenza in giù sono stati bloccati dal Governo. “Se giocano in D perchè non possiamo farlo noi? A inizio anno i soldi delle iscrizioni e dei tesseramenti li hanno voluti, ma ora non ci fanno giocare. Inoltre, gira voce tra gli addetti ai lavori che i campionati riprenderanno solo a febbraio e che si farà concludere solo il girone d’andata per poi chiudere così. Ma sarebbe tornei falsati. Gragnano? La società va ringraziata per gli sforzi fatti in questi anni, ma questo non è calcio e così non si può andare avanti. Basti sapere che noi non siamo mai stati sottoposti a sierologici o tamponi”.