Torre del Greco. «Sono sempre stato attento, non so come sia potuto accadere. E’ ovvio che noi avvocati siamo maggiormente esposti al rischio del contagio». E’ a casa, Antonio Cirillo, decano dei penalisti di Torre del Greco. Da qualche giorno è in isolamento domiciliare perché positivo al Covid. «Sto bene sono asintomatico, ma l’ho voluto comunicare nell’interesse di colleghi e clienti con cui ho avuto contatti», ripete al telefono.
Avvocato il virus è entrato nei tribunali?
«Sì. E noi avvocati siamo i meno tutelati di tutti. Ci costringono a lunghe code, attese infinite e spesso ci troviamo a lavorare in piccole aule senza finestre a stretto contatto con imputati, testimoni e magistrati».
Sta dicendo che le attuali misure adottate dai tribunali sono insufficienti?
«Si parla tanto di processo digitale ma poi alla fine siamo costretti a fare tutto in presenza per gli adempimenti. Noi non abbiamo lo stipendio fisso, se non andiamo in tribunale non guadagniamo niente».
Sta dicendo che la giustizia dovrebbe fermarsi?
«E’ un’ipotesi. Io credo che serva una pausa oppure misure che privilegino le udienze a distanza. Ma questo non dipende dai tribunali, servono misure chiare dal Governo».
Ma la colpa è solo di giudici e politici se il virus dilaga anche nei palazzi di giustizia?
«No. E’ colpa anche dei colleghi che con comportamenti poco responsabili rischiano di mettere in pericolo chi li circonda».