Torre del Greco. Un vero esercito di «angeli green» per ripulire un luogo-simbolo della città del corallo, trasformato in una sorta di discarica a cielo aperto. Decine di volontari hanno partecipato all’evento «Giù alla Scala – via Calastro» organizzato dall’associazione Eco-Culturale allo scopo di bonificare la «passeggiata» realizzata con i fondi europei e lentamente abbandonata al proprio destino dall’amministrazione comunale. Durante le operazioni di pulizia sono stati riempiti circa 50 sacchi di rifiuti, di ogni genere: vetro, plastica, lattine e finanche gli oggetti impensabili come una televisione, carcasse di elettrodomestici, bidoni di vernici «strategicamente dimenticati» dimenticati tra gli scogli. Dove l’inciviltà e il degrado sono stati a lungo indisturbati padroni. I volontari sono stati aiutati da decine di passanti, pronti a fare la propria parte al servizio dell’ambiente. Così, armati di guanti e scope, gli attivisti sono riusciti a ripulire l’intera zona. L’associazione promuove il rilancio del patrimonio artistico-culturale della città del corallo. I partecipanti all’iniziativa hanno ascoltato con interesse la narrazione di eventi del passato, un misto tra la realtà e il mito: la storia di San Pietro che sulla via di ritorno a Roma fa sosta proprio qui, in contrada Calastro, oppure dalle pagine di cronaca nera del passato, del famigerato capo mafia, dissanguato da 40 coltellate. Forte sostegno anche da parte dell’associazione “No profiy opportunity”, da dieci anni impegnata nella lotta alla criminalità, con il suo fondatore Davide D’Errico. Al calare del sole, l’impresa era compiuta. I bambini hanno potuto giocare, finalmente al sicuro. I genitori hanno tirato un sospiro di sollievo, ringraziando e sostenendo l’associazione. Al termine della giornata, gli organizzatori si sono detti soddisfatti del risultato, auspicando possa essere di esempio per tutta la città.Con lo scopo di sensibilizzare la comunità a un futuro eco – sostenibile, l’Aec punta all’eliminazione di tutto ciò che non è riciclabile e che, inevitabilmente, finisce col distruggere la nostra natura. Durante l’evento sono stati distribuiti dei posacenere di materiale ignifugo, nella speranza che il suolo non finisca di nuovo ricoperto da un mare di cicche.
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