Torre del Greco. «Ultimamente, le condizioni della città sono diventate critiche: si avvicina l’estate e il problema si potrebbe ulteriormente amplificare, con inevitabili ripercussioni sull’igiene pubblica in generale». Sembrano concetti estratti dalla relazione finale della commissione speciale d’inchiesta sul disastro rifiuti all’ombra del Vesuvio oppure un nuovo affondo dell’opposizione di palazzo Baronale. Invece, si tratta del grido d’allarme della stessa maggioranza del sindaco Giovanni Palomba. Pronta a mettere nero su bianco – in una missiva indirizzata al primo cittadino e al dirigente del settore ambiente Claudia Sacco nonché ai vertici della ditta Buttol, unica concorrente e vincitrice dell’appalto da 60 milioni di euro per la gestione della Nu a Torre del Greco – tutta la preoccupazione per i disservizi del «business-monnezza» all’ombra del Vesuvio. «Sono settimane in cui tutte le nostre giornate sono costellate da doglianze e legittime proteste di cittadini e commercianti – si legge nella missiva promossa dalla pasionaria Carmela Pomposo e destinata a scatenare una nuova frattura all’interno della coalizione guidata da Giovanni Palomba -. Le segnalazioni riguardano il mancato spazzamento e la gestione confusionaria e non lineare della raccolta dei rifiuti».
Parole pesanti come macigni – in particolare, se rapportate al caro-tassa dovuta al passaggio al «rivoluzionario» sistema porta a porta voluto dallo storico figlioccio della Dc – eppure condivise da tutti gli alleati. Fatta eccezione per il politico-ultrà Pasquale Brancaccio, la «precaria» Maria Orlando e Antonio D’Ambrosio – la prima in attesa del ritorno in panchina per lasciare il posto al rientrante Ciro Piccirillo, il secondo in fila per un posto in giunta da «girare» a Luigi Civelli – nonché Vittorio Guarino, esperto del settore rifiuti e rimasto legato all’ex assessore all’ambiente Francesco Balestrieri. «I disservizi – la presa di posizione della maggioranza, in antitesi con la teoria del sindaco, pronto a puntare l’indice solo contro gli incivili e i trasgressori della differenziata – spesso sono dovuti al fatto che la raccolta da parte della ditta non avviene negli orari e con le frequenze previste dal capitolato d’appalto. Non solo: a oggi non sono state neanche realizzate le previste isole ecologiche, circostanza capace di aggravare oggettivamente una situazione già precaria».
Di qui, la richiesta di un incontro con i responsabili del settore ambiente per provare a risolvere gli aspetti critici del nuovo sistema porta a porta. A partire dalla paradossale vicenda dei bidoni mai presi ufficialmente in carico dai condomini e abbandonati lungo le strade a formare una miriade di colorati e puzzolenti mini-centri di raccolta fino alla pulizia delle zone a maggiore vocazione commerciale, a partire dal triangolo dello shopping del centro storico fino a Sant’Antonio e alla periferia di Leopardi. «Ultimamente stiamo assistendo a un peggioramento del servizio di raccolta – concludono i consiglieri comunali di maggioranza – e dello spazzamento, in verità mai stato ottimale».
Insomma, dopo la fine dell’emergenza sanitaria in cui tutte le «anomalie» del settore Nu sono state coperte dall’incubo Covid-19, una prima seria presa di coscienza sullo stato dell’arte in materia di rifiuti.