Dopo oltre due mesi di lockdown, i napoletani riabbracciano il rito della “tazzulella e cafe'”, celebrato da Pino Daniele come toccasana per dimenticare i guai e cominciare bene la giornata, ma non in tutti i bar della città. Nel giorno della riapertura, spiccano infatti le saracinesche abbassate di alcuni degli esercizi più gettonati dai turisti, dallo storico caffè Gambrinus alla Caffetteria di piazza dei Martiri. L’ordinanza della Regione Campania emanata nella tarda serata di ieri in esecuzione del decreto del governo sulle riaperture degli esercizi commerciali giunto poche ore prima, rinvia a giovedì 21 maggio la possibilità del servizio ai tavoli nei bar limitando per il momento le consumazioni al solo banco. Una misura, in buona parte annunciata da De Luca, che ha determinato scelte diverse tra i commercianti. Aperti i piccoli bar, chiusi quasi tutti quelli di maggior tradizione che hanno nel servizio ai tavoli il loro punto di forza. Per questi saracinesche abbassate e appuntamento rinviato a giovedì per avere il tempo assieme ai ristoranti – questa la ratio del provvedimento regionale – di adeguarsi alle misure richieste in fatto di distanziamento. “Siamo rimasti spiazzati dall’ordinanza della Regione che consentiva il servizio al banco – spiega il titolare del Gambrinus Massimiliano Rosati – e non c’è stato il tempo materiale per organizzarsi e tutelare la salute di clienti e dipendenti in una struttura complessa come la nostra con 15 lavoratori. Oltretutto sapevamo dell’intenzione di De Luca di rinviare a giovedì l’apertura con il servizio ai tavoli, uno dei nostri punti di forza, e abbiamo fatto una valutazione commerciale. Probabilmente saremmo rimasti chiusi lo stesso. Ora siamo al lavoro per riaprire, con tutte le misure di sicurezza, speriamo già da giovedì”. Anche tra i bar più noti c’è tuttavia chi ha fatto scelte diverse: hanno scelto di riaprire comunque, anche senza tavolini, Ciro a Mergellina e il Miramare di via Petrarca. E non lontano dal Gambrinus in piazza Trieste e Trento ha aperto regolarmente il bar San Ferdinando: “La risposta dei clienti – spiega la proprietaria Teresa Sergio – è stata buona per quanto concerne i napoletani, lo zoccolo duro dei nostri clienti abituali che non rinuncia all’appuntamento col caffè. Purtroppo mancano i turisti e il danno è notevole”.
CRONACA
18 maggio 2020
Napoli, torna a tazzulella e cafè ma big non aprono. Dal Gambrinus alla Caffetteria: restano chiusi i locali storici