Capienza ridotta, procedure di check in e check out distanziate per consentire la sanificazione delle camere, addio al buffet, mascherine obbligatorie nelle aree di utilizzo comune. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico sono al lavoro per definire le linee guida per alberghi, bed & breakfast, case e villaggi vacanze in vista dell’estate; un piano che non è ancora definitivo e che affronterà gli aspetti principali dell’accoglienza turistica nell’epoca del coronavirus – così come si sta facendo per le spiagge – tenendo conto anche delle differenze organizzative, ricettive e strutturali che ci sono tra un grande albergo, una pensione, un piccolo B&b a conduzione familiare e un agriturismo.
L’analisi degli esperti parte da alcuni punti fermi: il distanziamento sociale resta il primo e ineludibile, così come la necessità di evitare ogni tipo di assembramento. Le indicazioni che verranno date, inoltre, non potranno prescindere dalla curva dei dati e dalla diffusione del contagio: in sostanza, se il monitoraggio dovesse indicare un indice di rischio in aumento, bisognerà intervenire anche con la possibilità di individuare delle zone rosse e ridurre nuovamente la mobilità. Tutte restrizioni che, come ha detto anche il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini nell’informativa al Senato, faranno sì che quelle di questa estate saranno “vacanze diverse”. Il lavoro degli esperti è comunque in corso e una serie di punti sono già stati affrontati. Per evitare sovraffollamenti e assembramenti, ad esempio, si ipotizza che le strutture ricettive dovranno molto probabilmente ridurre la disponibilità di camere e appartamenti.
Nelle aree comuni – come reception, terrazzi, giardini, sale interne – inoltre, dovrebbe essere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine e verranno installati dispenser con prodotti igienizzanti. L’obbligo del distanziamento sociale, che sarà perentorio, modificherà totalmente la fruizione di colazioni, pranzi e cene: non ci saranno più i buffet e si privilegerà la turnazione nelle sale. Un altro elemento su cui si sta ragionando è la possibilità di distanziare di almeno 24 ore entrate e uscite dei clienti: una procedura che servirebbe a consentire una adeguata sanificazione delle camere. C’è poi tutto il capitolo che riguarda il personale: gli addetti alle camere dovranno utilizzare guanti, cuffie, mascherine, camici e calzari mentre i camerieri guanti e mascherine.
Per evitare contatti alle reception, potrebbero essere installate barriere di plexiglass e ci saranno cartelli informativi sui comportamenti da tenere. Un discorso diverso sarà invece quello per le case vacanza. Su questo fronte gli esperti si stanno ancora confrontando perché sarà molto più complesso verificare il rispetto delle prescrizioni. Anche in questo caso ci saranno comunque disposizioni riguardanti la sanificazione degli ambienti tra un ospite e l’altro.