Torre del Greco. «Restate a casa» ripetono a tutte le ore i megafoni sistemati sulle auto del Comune inviate in strada per frenare il rischio contagio in città. Ma le vetture di servizio dell’ente palazzo Baronale, evidentemente, non sono mai passate – in tre settimane di emergenza sanitaria – sotto le abitazioni dei politici di maggioranza e opposizione. Pronti, a dispetto di avvisi e allarmi, a portare avanti le «abitudini» già finite in varie occasioni al centro di polemiche e veleni. Perché il Covid-19 – a dispetto dei numeri da incubo relativi a morti e contagi a Torre del Greco – non ferma la corsa della casta ai gettoni di presenza da 30 euro lordi al giorno.
Lo stop e la ripresa
A inizio mese il presidente facente funzioni Antonio Spierto sospese le sedute degli organismi consiliari, a eccezione della terza commissione – delega a bilancio e protezione civile – convocata tre volte a settimana. Un provvedimento insufficiente – a dispetto della quarantena precauzionale a cui venne sottoposto un consigliere comunale e del contagio di un politico – a limitare gli «assembramenti» in municipio, dove il sindaco Giovanni Palomba ha istituito il centro operativo comunale: durante le settimane del lock-down imposto dal governo, dunque, la casta si è «limitata» a solo tre gettoni a settimana. Fino a venerdì scorso, quando il capo dell’assise è stato «costretto» a firmare – dietro pressioni di diversi esponenti di maggioranza e opposizione – una nuova disposizione per autorizzare lo svolgimento della seconda commissione consiliare, delegata ai rifiuti, due volte a settimana. Una soluzione per «coprire» tutti i giorni della settimana e aumentare così il carico di gettoni destinati al politici di palazzo Baronale. «Il provvedimento è stato sollecitato sia dal sindaco sia dai colleghi dell’assise – spiega il capitano di lungo corso -. Al primo cittadino sono arrivate diverse proposte per affrontare l’attuale emergenza sanitaria, ma devono essere discusse nelle sedi competenti. La riapertura della seconda commissione, inoltre, serve a discutere le problematiche relative alla raccolta dei rifiuti con il sistema porta a porta: bisogna continuare a lavorare per monitorare con attenzione un settore delicato come la nettezza urbana».
L’ipotesi virtuale
A oggi le sedute si svolgono all’interno della sala consiliare, una decisione per consentire il rispetto delle misure anti-contagio varate dal governo: «Lo spazio è sufficiente a garantire il metro di distanza – prosegue il «rappresentante» dei consiglieri comunali – e tutti i componenti dell’organismo politico sono provvisti di mascherine. Qualcuno indossa anche i guanti». Ma, a breve, lo scenario potrebbe cambiare: «Mi è arrivata una proposta del consigliere comunale Romina Stilo – conclude Romina Stilo – per organizzare le riunioni su una piattaforma digitale, in modo da ridurre ulteriormente il rischio contagio e a salvaguardia di chi frequenta il municipio. Ho già contattato il dirigente dei servizi tecnologici per valutare la fattibilità dell’iniziativa in tempi brevi». Una partecipazione virtuale, ma senza toccare i gettoni di presenza da 30 euro lordi. Con buona pace di chi, oggi, non riesce a mettere il piatto in tavola.
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