Aumenta di mezzo milione il numero di poveri che hanno bisogno di aiuto per mangiare per effetto delle limitazioni imposte per contenere il contagio e la conseguente perdita di opportunità di lavoro anche occasionale. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti in vista della Pasqua, evidenziando una nuova parte della popolazione che si aggiunge ai quasi 2,7 milioni di persone che in Italia lo scorso anno hanno beneficiato di aiuti alimentari.
A marzo, con l’emergenza da coronavirus, i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas e il Banco Alimentare hanno stimato un amento fino al 30% delle richieste di aiuti. Le situazioni di difficoltà sono diffuse in tutta Italia, sottolinea la Coldiretti, dal Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia, al Lazio (10%) e nella Lombardia (9%).
Sono molte le organizzazioni che distribuiscono alimenti, con 10 mila strutture periferiche promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali collegati agli aiuti donati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Per aiutare a combattere la nuova crisi alimentare, un impegno è arrivato anche dagli agricoltori di Campagna Amica che hanno avviato l’iniziativa “Spesa sospesa del contadino a domicilio” che mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo e che non ha i mezzi per saldare il conto.