Il rientro dei marittimi di Msc sarà effettuato solo dopo test rapidi e accertamenti sanitari anti coronavirus. Tanto che saranno «dichiarati abili al ritorno nelle proprie dimore». Non solo: nessuno dei dipendenti della compagnia dell’armatore Gianluigi Aponte è affetto da Covid 19. Così, una volta giunto in penisola sorrentina, il personale dovrà osservare la quarantena obbligatoria anche se non è chiaro ancora dove ci sarà l’isolamento, se presso le proprie abitazioni o in un strutture ricettive che i sindaci devono requisire. Questo è il punto della situazione fatto ieri tra Msc e sindaci della penisola sorrentina: dei 300 marittimi pronti a far ritorno a casa, molti lavorano con la compagnia di Aponte che ha trasmesso una comunicazione ai Comuni attraverso il manager Emilio La Scala. Msc, nel documento, precisa che in questo periodo «è stata informata, da parte delle autorità competenti, di propri passeggeri risultati positivi al virus, trascorsi alcuni giorni dal rientro del periodo passato in crociera. Ricevuta perciò l’informativa, la società si è immediatamente adoperata affinché venissero posti in stato di isolamento cautelativo passeggeri e membri dell’equipaggio venuti a contatto con individui risultati positivi, per il periodo previsto di 14 giorni, adottando per il personale di bordo i protocolli di costante controllo e monitoraggio, in collaborazione con le autorità sanitarie locali e in linea con le indicazioni dell’organizzazione mondiale della sanità». Fin qui tutto chiaro. «L’itinerario delle singole navi ha di volta in volta permesso di garantire un’implicita quarantena di almeno 14 giorni e il conseguente sbarco, una volta effettuati i controlli richiesti, da parte delle autorità sanitarie locali. Tutti i marittimi sono stati sottoposti a screening termico prima dello sbarco e per il rilevamento della positività al virus. L’applicazione di tali rigide misure ha garantito che ad oggi non si siano registrati casi di Covid 19 a bordo delle navi della flotta». Msc ha comunicato alle autorità sanitarie locali le liste dei marittimi sbarcati e ritornati a casa. Dunque, dice la compagnia, «gli enti delegati a monitorare i possibili rischi da Covid 19 della penisola sorrentina sono già in possesso delle liste dei marittimi in rientro» tanto che ogni nave è dotata di test rapidi per il rilevamento del virus. E le quarantene da svolgere nelle strutture ricettive? Si tratta di una questione che spetta non a Msc, ma ai sindaci. Il caso marittimi agita anche le comunità di Torre del Greco ed Ercolano i cui sindaci Giovanni Palomba e Ciro Buonajuto chiedono chiarimenti al prefetto di Napoli, Marco Valentini. Nella missiva, i due primi cittadini sottolineano che «provengono a questi Comuni molte richieste di informazioni sulla possibilità di rientro ai luoghi di residenza, soprattutto da parte di operatori del settore marittimo, che vengono sbarcati in diversi porti italiani per fine imbarco», chiedendo al prefetto «di chiarire se è consentito far rientrare i lavoratori marittimi sbarcati altrove ritenendo che, per gli stessi, sia applicabile, secondo una interpretazione estensiva, l’ipotesi di “esigenze lavorative” ovvero di assoluta urgenza». I sindaci di Torre del Greco ed Ercolano inoltre dichiarano «la piena disponibilità ad organizzare, d’intesa con la Prefettura, un rientro “controllato” dei lavoratori marittimi prevedendo il trasporto con appositi autobus, anche privati, sorvegliati dalle forze di polizia».
CRONACA
24 marzo 2020
Marittimi, patto Msc-sindaci: test rapidi anti virus prima dei rientri